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Economia

Saldi: si parte sabato 2 luglio, e il giorno successivo i negozi resteranno aperti

Ecco una guida per affrontare al meglio il periodo degli sconti che arriveranno fino al 30-40% del prezzo intero del capo di abbigliamento. Pieragnoli di Confcommercio: "I saldi sono un buon modo per smuovere il mercato"

Sabato 2 luglio inizierà ufficialmente la stagione dei saldi estivi. E il giorno successivo, domenica 3 luglio, i negozi del centro storico di Pisa resteranno aperti. La data di avvio del 2 luglio unifica per la prima volta la stagione dei saldi in tutta Italia, grazie all'intesa Stato-Regioni ratificata dalla Regione Toscana. Per sessanta giorni i prodotti stagionali o di moda, potranno essere esposti in saldo seguendo modalità ben distinte da quelli a prezzo pieno e corredati da un cartellino indicante il prezzo di origine, la percentuale di sconto e il prezzo scontato. Come detto, domenica 3 luglio, grazie ad una deroga del comune, i negozi del centro storico di Pisa, ma questo vale anche per una buona parte dei comuni della provincia, resteranno aperti al pubblico.

I saldi estivi rappresentano il 15% circa dell'intero fatturato annuo dei settori di abbigliamento e calzature e gli sconti si attesteranno in media nell'ordine del 30% - 40%. Si calcola che ciascun pisano potrà spendere circa 220 euro per i saldi, per un giro d'affari non lontano dai 20 milioni di euro complessivi.

“La decisione di unificare sul territorio nazionale l'avvio della stagione dei saldi è un fatto molto positivo, che accoglie le richieste della nostra federazione in direzione di un maggior equilibrio concorrenziale tra le imprese, soddisfacendo ad un tempo le aspettative dei consumatori - afferma il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli - per quanto riguarda la deroga per domenica 3 luglio, l'auspicio è che i pisani, e non solo loro, apprezzino l'iniziativa e si dedichino ad una domenica di shopping a Pisa e negli altri centri storici in cui i negozi resteranno aperti. Non saranno i saldi a risollevare il commercio, ma di sicuro rappresentano un buon modo di liberare le scorte e di far muovere circolante”.

ECCO TUTTE LE REGOLE

Cambi 
La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso da ciò risulti impossibile, della riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi
Non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti
Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.

Prodotti in vendita
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Indicazioni del prezzo
Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

 

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