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Cascina, Fondazione Sipario Toscana: partono i licenziamenti, reazione dei sindacati

La Fondazione ha comunicato venerdì l'intenzione di procedere con il piano di revisione della spesa. Il risanamento passerebbe così attraverso dei licenziamenti, ipotesi avversata da Cgil, Cisl e Cobas: "Il Cda interrompe così le trattative"

Con una lettera di ieri ai segretari il presidente del Cda della Fondazione Sipario Michelangelo Betti ha comunicato che l'organo procederà all'attuazione del piano di risanamento presentato lo scorso 27 gennaio. Non naviga in buone acque finanziare La Città del Teatro di Cascina, che avrebbe un buco di bilancio di circa 700mila euro, solo in parte colmabile accedendo al credito bancario. Con il Comune di Cascina infatti era in piedi una trattativa per firmare la nuova convenzione e risolvere la questione della riduzione di personale, dialogo che però sembra interrotto con questa decisione del consiglio di amministrazione.

La reazione dei sindacati è stata immediata, tanto che per lunedì 9 febbraio è stato subito indetto lo sciopero, a firma Cgil, Cisl e Cobas. L'avvio del risanamento non sarebbe più procrastinabile secondo il Cda poiché serve la stabilizzazione finanziaria per pagare gli stipendi di febbraio e proseguire con l'attività, avendo i conti in regola per poter usufruire del "riconoscimento della Fondazione come Teatro di rilevante interesse culturale, passaggio da cui dipende il futuro della Fondazione, dato che potrà portare alla stabilizzazione e ci auguriamo all'incremento dei contributi assegnati da Regione e Ministero".

Tale posizione della Fondazione è avversata dalle sigle sindacali, che invece sostengono il possibile contenimento dei costi senza le procedure di licenziamento: "Il Presidente Michelangelo Betti continua a dire cose non vere relative alla delibera del Consiglio Comunale del 23/12/14. La delibera votata dalla maggioranza del Consiglio Comunale presentava due piani di risanamento: uno con il contributo di € 90 mila e uno senza. Il Cda non ha mai voluto affrontare un discussione sul risanamento senza il contributo di € 90 mila derivato solo ed esclusivamente dal taglio del personale".

Un tavolo tecnico potrebbe portare al risparmio necessario attraverso la riqualificazione del personale, la revisione della spesa, la sospensione di alcune indennità. I sindacati attaccano: "Riteniamo grave e inappropriato che improvvisamente il Presidente comunichi a mezzo stampa nomi e retribuzioni solo di alcuni lavoratori. Da questa considerazione ci sorge una domanda: come mai non si parla dei compensi del direttore amministrativo e, è vero che gli verrà aumentato di 1/3 lo stipendio? Ci domandiamo a chi giova tutto questo?".

Chiamato in causa anche il sindaco di Cascina Alessio Antonelli: "Ricordiamo al sindaco l’impegno preso di fronte ai lavoratori poco prima del Consiglio Comunale del 19 dicembre scorso. Voleva forse illudere i lavoratori e fargli passare un tranquillo Natale? Ribadiamo la nostra più totale contrarietà ai licenziamenti e attiveremo tutti i percorsi necessari per farli ritirare, a cominciare dallo sciopero già indetto per lunedì 9 febbraio".

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