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Economia

Lotteria degli scontrini, Confesercenti: "Un costo per i commercianti, pronta soprattutto la grande distribuzione"

L'associazione di categoria sottolinea il peso economico che il piano del Governo avrà per gli imprenditori che dovranno adeguare i registratori di cassa

L'operazione 'lotteria degli scontrini', iniziata ieri, 1° febbraio, e che darà ai consumatori la possibilità di partecipare, con gli acquisti di beni e servizi di almeno 1 euro pagati con strumenti elettronici, all'estrazione di premi da migliaia di euro, fa storcere il naso a Confesercenti Toscana Nord. “In un momento ancora delicatissimo per il commercio, con la pandemia che non molla la propria morsa, gli imprenditori avrebbero voluto nuovi e immediati ristori invece della lotteria degli scontrini che nei fatti porta solo aggravi burocratici e soprattutto economici” commenta Alessio Lucarotti, presidente dell'associazione di categoria. "Aver spostato questo passaggio dal 1° gennaio al 1° febbraio cambia davvero poco - insiste Lucarotti - in un mese, purtroppo, niente è cambiato per i nostri imprenditori a livello economico. Abbiamo ricevuto tante chiamate di nostri soci che dichiarano di non voler aderire all’iniziativa; crediamo che ad oggi solo il 30% dei registratori di cassa saranno pronti e di conseguenza circa un acquisto su quattro effettuato nei negozi delle nostre aree non sarà valido ai fini del conteggio degli scontrini. La conseguenza è quella di dare un'ulteriore spinta al declino dei piccoli negozi, creando un nuovo grave squilibrio concorrenziale: ad essere pronti a partecipare, adesso, sono soprattutto le catene e la grande distribuzione".

Lucarotti entra più nello specifico parlando di “ennesima tegola sul sistema del commercio, che ha pagato il prezzo più caro della crisi economica causata dalla pandemia. Non siamo contrari al piano cashless di per sé, ma questo è il momento più sbagliato per introdurre la novità, specialmente perché molte attività nel resto del Paese stentano a ripartire. E aggiornare un registratore di cassa costa fra le 50 e le 2-300 euro che l’imprenditore deve pagare di tasca propria, e chi ha un registratore che non può essere aggiornato deve per forza comprarne uno nuovo. Entro giugno andrà fatto anche l’adeguamento al nuovo formato Xml7 per la fattura elettronica, il che vuol dire nuove spese. La legge poi prevede - conclude il presidente Confesercenti Toscana Nord - che l’acquirente possa segnalare il commerciante che non aderisce alla lotteria; in tal modo l’esercente, oltre a perdere il cliente, può incorrere in una verifica, la norma parla di un generico accertamento, poi bisognerà vedere in che cosa consiste, da parte di Agenzia delle Entrate. Attraverso le nostre sedi territoriali continueremo a fornire supporto ai nostri associati, mentre a livello nazionale insisteremo nel chiedere al governo incentivi diretti o crediti d’imposta per gli esercenti".

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