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Aeroporti: a Firenze si punta alla pista più lunga e Pisa va su tutte le furie

Nel masterplan approvato da Adf, la società che gestisce lo scalo fiorentino, vengono presentate ad Enac due ipotesi di lunghezza per la nuova pista. Ma quei 400 metri in più metterebbero a repentaglio la vocazione internazionale del 'Galilei'

Due ipotesi per una pista. 2000 o 2400 metri? E Pisa, e con essa anche il governatore Enrico Rossi, storce il naso. Il Consiglio d'Amministrazione di Adf, la società che gestisce l'aeroporto di Firenze, ha infatti approvato, e spedito ad Enac, il masterplan con periodo di riferimento dal 2014 al 2029, che analizza e prevede appunto le due ipotesi di pista di volo. L'allungamento della pista, richiesta dallo stesso Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, aveva già creato non pochi malumori lo scorso ottobre, visto che uno spazio decollo più lungo dei duemila metri avrebbe rimesso in discussione la tipologia di aerei operativi al 'Vespucci', andando a pestare i piedi agli obiettivi di sviluppo del 'Galilei', sempre più lanciato verso la vocazione di scalo internazionale.

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Nel documento di Adf quindi sono state esaminate entrambe le ipotesi in discussione. Quella che la Regione toscana ha inserito nel Pit, lunga 2mila metri, e l’altra, la pista di Enac, orientata come la prima ma più lunga di 400 metri. Quei 2400 metri che permetterebbero l’operatività degli aeromobili di classe ‘C’ e che hanno mandato su tutte le furie il governatore Enrico Rossi e lo scalo di Pisa.

Per quel che riguarda Adf, la pista da 2.400 metri “permetterà di raggiungere dallo scalo fiorentino destinazioni fondamentali per lo sviluppo economico del territorio quali Mosca, Istanbul e il Medio Oriente oltre a potenziare gli scali esistenti”. Per Marco Carrai, l’amministratore delegato di Adf, “sono state gettate le basi per garantire all'aeroporto di Firenze un’operatività regolare ed affidabile nel tempo, soddisfare la domanda di traffico del territorio migliorando il network dei collegamenti e servendo mercati oggi non collegabili in un'ottica di sistema aeroportuale toscano e, infine, incrementare il valore della società di gestione attraverso un appropriato ritorno degli investimenti”.

ENRICO ROSSI. Amareggiato il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. "Prendo atto della decisione del Cda dell'aeroporto di Firenze - dichiara il governatore toscano - l'idea di inviare all'Enac due ipotesi della nuova pista e una sola ipotesi al Consiglio Regionale è un'evidente contraddizione. Per quanto mi riguarda, l'iter dell'approvazione della variante al Pit dovrà fermarsi e, nel caso dovesse arrivare all'esame del Consiglio, voterei contro". "Aspetto - conclude Rossi - l'insediamento dei nuovi assetti societari, annunciati dalla stampa, per aprire il confronto e accelerare le procedure per l'integrazione tra i due scali, di Pisa e Firenze". Che, per formare la tanto agognata holding, devono dunque avere due ruoli ben distinti: scalo internazionale il 'Galilei', city airport il 'Vespucci'.

MARCO FILIPPESCHI. Chiede chiarezza anche il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, che è anche il presidente del Patto di sindacato fra i soci di natura pubblica che governa la SAT Spa, società di gestione dell’aeroporto 'Galileo Galilei'. "Scelte di portata strategica per la Toscana quale quella di straordinaria importanza dell’integrazione della gestione degli aeroporti di Pisa e Firenze si possono fare solo nella chiarezza. La posizione espressa da AdF purtroppo non è chiara. Due masterplan in uno non possono stare. Comunque, a scanso di ogni equivoco, devo ricordare che il Comune di Pisa ha sottoscritto l’'Accordo per la ricognizione delle linee guida' e partecipa al gruppo tecnico che valuta la possibilità di costituire una holding sulla base di precisi indirizzi, aderenti ai contenuti della variante al Pit adottata dal Consiglio Regionale e ai precedenti atti di programmazione della Regione - afferma il primo cittadino - ciò vale, naturalmente, a partire dal dimensionamento delle nuove previsioni infrastrutturali, già oggetto per altro di verifiche dell’Enac che non avevano proposto controindicazioni. Con le condizioni conseguenti, per un’integrazione societaria volta a scongiurare rischi di competizione di natura commerciale fra i due scali e dunque fondata sulla differenziazione delle missioni dei due aeroporti". "La Giunta e poi il Consiglio Regionale hanno recepito ampiamente tali indirizzi - prosegue Filippeschi - nell’articolo 4 dell’intesa sottoscritta per la verifica della fattibilità della holding si fa non per caso un preciso riferimento alla variante al Pit e dunque ai suoi contenuti che, come si sa, prevedono anche la lunghezza della nuova pista di volo dell’aeroporto 'Vespucci'. Il percorso e i contenuti delle nostre decisioni per l’integrazione sono stati lineari e trasparenti. Chiediamo ai nostri interlocutori la stessa chiarezza".

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