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Multe per chi non accetta il bancomat, Confcommercio: "Normativa inaccettabile"

Per l'associazione la misura che sarà in vigore dal 30 giugno è "un altro balzello sulla pelle dei commercianti"

"Nel pieno di una tempesta che dall'inizio dell'anno sta portando rincari energetici più che raddoppiati dall'anno scorso e un caro carburante mai così alto, il Governo non trova niente di meglio che introdurre nuove sanzioni per tutti i commercianti, imprenditori e professionisti che non accettano pagamenti con carte e bancomat. Definire inaccettabile e ingiusto questo provvedimento sembra persino riduttivo". Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli commenta con amarezza la normativa prevista dal Decreto Pnrr 2 che introduce, dal 30 giugno, una sanzione dall'importo fisso di 30 euro sommata al 4% del valore della transazione per tutte le attività commerciali e i professionisti che non accettano pagamenti con Pos.

"Il numero dei Pos installati in Italia, circa 3,2 milioni, è pari a un terzo dell'intera Area Euro e le transazioni effettuate con pagamenti digitali nel 2021 hanno raggiunto i 327 miliardi di euro, di cui 126 miliardi con carte contactless. Una crescita costante, superiore al 20% rispetto all'anno precedente. La modernizzazione dei pagamenti è già in pieno sviluppo e gli imprenditori si stanno adeguando per garantire a tutti i clienti la possibilità di pagamento con carte e bancomat", afferma Pieragnoli. "Per questo fatichiamo davvero a capire la necessità di un nuovo sistema di sanzioni, piuttosto lo Stato dovrebbe assumersi interamente l'onere dei costi di Pos e commissioni bancarie sulle transazioni, senza questa condizione l'obbligatorietà e le relative sanzioni sono provvedimenti ingiusti e illiberali".

"Siamo da sempre favorevoli allo sviluppo di misure di contrasto all'evasione fiscale, ma assolutamente non seguendo la strada delle sanzioni. E' inaccettabile un sistema che vara e addirittura anticipa provvedimenti punitivi che hanno il solo effetto di massacrare commercianti e partite Iva anziché perseguire l'evasione fiscale con interventi sull'insostenibile pressione fiscale che grava su imprese e lavoro. La strada verso un ritorno alla situazione pre-pandemia non è solo lenta e faticosa, ma anche piena di ostacoli", dichiara il presidente Fipe Confcommercio Pisa Alessandro Trolese. "Forse il Governo ignora che nella sola Toscana nell'ultimo anno sono chiuse oltre mille imprese della ristorazione, e che titolari e gestori dei pubblici esercizi devono fare i conti con la perdita di 300mila posti di lavoro dal 2020. In questo contesto è davvero insopportabile l'introduzione di nuove sanzioni".

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