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Economia Volterra

Agricoltura: a rischio il pecorino delle Balze volterrane per gli attacchi dei predatori

Per Coldiretti è in corso un cambio di metodi e razze di allevamento dovuto alla presenza degli ibridi di lupo: "A rischio il pascolo per un allevatore su tre"

Per Coldiretti Pisa è a rischio il pecorino delle Balze volterrane, una delle eccellenze del paniere toscano e locale che ha meritato recentemente la denominazione di origine, realizzato grazie alla caratteristica del pascolo allo stato brado in un contesto ambientale unico come quello delle colline di Volterra. Il metodo di allevamento, di tipo tradizionale, sarebbe messo in pericolo da "continui attacchi dei lupi", che stanno spingendo "gli allevatori a preferire razze straniere, come gli ovini francesi, più abituati alla stabulazione fissa".

Le preoccupazioni degli allevatori della provincia di Pisa sono state evidenziate all’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, in occasione dell’incontro promosso da Coldiretti a Firenze. "Abbiamo apprezzato - spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa - il superamento del limite di de minimis, da noi sollecitato, che era previsto fino al 2016 per gli indennizzi richiesti a seguito delle predazioni e che consiste in un risarcimento massimo che la Regione Toscana può concedere all’allevatore. Questo limite è stato superato: una buona notizie, quindi, per numerosi allevatori".

Si è parlato anche delle misure anti-lupo: "Ben vengano gli indennizzi, anche se questa non può essere la soluzione, la realizzazione di recinti anti-lupo, l'utilizzo dei cani da guardiania e le altre misure ma occorre soprattutto permettere agli allevatori di allevare gli animali in libertà. La presenza di lupi ed ibridi sta costringendo un allevatore su tre a tenere chiusi i greggi per lunghi periodi forzando, di fatto, quello che è il metodo di allevamento e produzione che porta benefici al territorio in termini di manutenzione e passaggio. Gli allevatori sono i designer delle nostre colline. Curano i pascoli, mettono in sicurezza porzioni spesso marginali del territorio e preservano la biodiversità. Le pecore, in buona sostanza, non possono pascolare liberamente. La presenza dei lupi sta mettendo in crisi la produzione di pecorino delle Balze e modificando profondamente il sistema di allevamento".

Secondo quanto testimoniato dagli allevatori sono in molti a preferire 'la stabulazione fissa' a quella brada e semi brada. "Gli effetti - analizza Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa - sono imprevedibili. Il pericolo concreto è un progressivo abbandono delle razze tradizionali che caratterizzano il nostro patrimonio zootecnico toscano: penso alla pecora sarda e alla pomarancina a vantaggio in particolare di alcune razze francesi più idonee per la stabulazione fissa. Con queste razze e con la stabulazione fissa, come da disciplinare, non è possibile ottenere il famoso Pecorino delle Balze che oggi è l'ultima speranza per la sopravvivenza economica per i pastori del Volterrano. Non si potranno allevare le pecore pomarancine che alcuni appassionati allevatori stanno salvando dall'estinzione". Da qui l’appello di Coldiretti a "separare il problema del lupo dalla presenza degli ibridi", con un "indispensabile intervento rapido con azioni di prelievo selettivo degli esemplari ibridi per tutelare la vera specie del lupo".

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