Economia a Pisa: l'inizio del 2015 parte in salita per l'export
Nei primi 3 mesi l'Italia fa segnare un incoraggiante +3,2% e la Toscana il +1,1%, con Pisa però che segna un -0,9%. Calano cuoio (-5,3%), motocicli (-4,5%) e calzature (-16,2%); bene invece meccanica, vino e vetro
I primi tre mesi del 2015, secondo l’analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa condotta su dati Istat, mettono in luce forti differenze in merito alle evoluzioni dell'export. Se l'Italia, grazie alla crescita del settore auto, realizza un +3,2% e la Toscana mette a segno un +1,1%, Pisa apre l'anno con una leggera contrazione (-0,9%).
ESPORTAZIONI. Il -0,9% di Pisa è in larghissima parte influenzato dalla crisi delle calzature (-16,2%) e dalla contrazione dei due principali settori provinciali: cuoio (-5,3%) e motocicli (-4,5%). Negativa, tra i settori più rilevanti, anche la performance degli utensili (-31,7%) a causa delle difficoltà di un’importante azienda del settore. I mobili, a causa dell’embargo e della forte contrazione della domanda proveniente dagli Stati Uniti, perdono un altro 10%.
Buone notizie, invece, sul versante della meccanica grazie all’aumento della domanda sia nei paesi sviluppati, come il Regno Unito, che in quelli in via di sviluppo come Iran, Egitto e Macedonia. Tra i diversi comparti meccanici spiccano le macchine per impiego generale (+9,1%) e le altre macchine per impieghi speciali (al cui interno si trovano quelle per la lavorazione del cuoio e delle calzature, +6,2%). In crescita anche le esportazioni di vetro (+6,7%) e di vino che, grazie agli USA, chiudono il primo trimestre 2015 con un +15,6%. La forte crescita delle esportazioni di olio (+85,5%) porta il settore nella top fifteen dell’export pisano.
A livello di Paese, la Germania (-9,7%) registra flessioni di rilievo nella meccanica, nelle calzature ma anche nel cuoio mentre gli USA (-14,2%), oltre al cuoio e alle calzature, riducono gli acquisiti di motocicli. Altro importante paese che segna una contrazione è la Cina (-3,6%): in questo caso a causa dei prodotti in cuoio. Le esportazioni di prodotti meccanici e di cicli-motocicli spingono invece le vendite nel Regno Unito (+18,1%) mentre le pelli, l’abbigliamento e la meccanica sono alla base dell’exploit del Giappone (+29,5%).
IMPORTAZIONI. L’attardarsi della ripresa dell’industria pisana, assieme alla riduzione dei prezzi delle materie prime, trova conferma nella flessione del valore delle importazioni pisane (-9,5%). Tanto gli acquisti di pellame grezzo (-23,9%) che semilavorato (-22,0%) segnano flessioni a due cifre. In diminuzione anche gli acquisti di medicinali (-26%) e di altre produzioni legate all’attività manifatturiera tradizionale come i metalli (-12,5%) ed il legno (-15,9%). In crescita, e questo è un segnale importante per il ruolo che questi acquisti hanno sul fronte degli investimenti, l’import di macchine di impiego generale (+13,6%).
Il commento del Presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini : "I dati sull’export pisano ci ricordano come la strada della ripresa sia ancora incerta e piena di ostacoli. Tuttavia, osservando le buone performance della meccanica (settore da sempre trainante dell’economia pisana), è del tutto evidente come le nostre produzioni sappiano ancora essere competitive. Per cogliere al meglio i primi timidi segnali di ripresa è fondamentale portare più Pisa nel mondo ma anche più mondo a Pisa. Allo scopo di favorire le relazioni internazionali delle imprese, la Camera di Commercio organizza da tempo, anche in sinergia con Toscana Promozione, incoming di operatori stranieri tanto per i settori più tradizionali, come l’agro-alimentare, quanto per quelli tecnologicamente più avanzati come le life-sciences".