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Economia: rallenta la crescita delle imprese della provincia di Pisa

Nel secondo trimestre del 2016 si ferma a +96 il saldo fra imprese iscritte e cessate. Avanzano turismo e agricoltura, flessioni per commercio e costruzioni. Pisa, pur in rallentamento, è il comune più dinamico

Dati non positivi quelli contenuti nel report dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa. Rallenta sensibilmente, nel secondo trimestre 2016, il tasso di crescita del sistema imprenditoriale pisano che, in termini annualizzati, si ferma al +0,2% in virtù di un saldo fra imprese iscritte e cessate che resta in positivo per sole 96 unità, a fronte di un valore medio 2009-2015 prossimo alle 500 unità. Il tasso di crescita imprenditoriale scende al di sotto della media sia regionale che nazionale che si assesta, in entrambe i casi al +0,8%.

A determinare tale rallentamento è soprattutto il calo delle iscrizioni, per le quali si osserva una progressiva diminuzione che ha portato il tasso di natalità al 6,1%: il valore più basso da quando la serie è disponibile (1998). Le cessazioni hanno ripreso a crescere, ed il tasso di mortalità pur restando al di sotto dei valori toccati nel 2012 si porta al 5,9%.

AGRICOLTURA E TURISMO. Il complessivo saldo imprenditoriale resta in positivo grazie ai servizi (+144 imprese in termini assoluti, per un tasso di crescita dal +0,6%) ed all'agricoltura (+51 imprese e +1,4%), mentre resta leggermente negativo il bilancio dell'edilizia (-24 e -0,4%) e stazionario quello dell’industria in senso stretto (-3 imprese e -0,1%).

Tra i servizi primeggiano le attività legate al turismo come la ristorazione (+84 unità fra giugno 2015 e giugno 2016) e la ricettività (+22 le imprese che si occupano di alloggi). Tuttavia, sempre tra i servizi, avanzano le attività professionali, scientifiche e tecniche (+15), quelle artistiche, sportive e di intrattenimento (+17) e le 'altre' attività (+22) costituite principalmente dai servizi alla persona. Negativo, invece ,il saldo per il commercio, tanto quello al dettaglio (-71, con la componente degli ambulanti che arretra di 38 unità) che all’ingrosso (-26).

Nel manifatturiero i saldi negativi più consistenti si registrano per il comparto delle calzature (-17 unità) e dei metalli (-6), cui si affianca la leggera flessione dei mobili (-2), solo in parte controbilanciati dal bilancio positivo registrato per concia (+4) e meccanica (+3).

CALANO GLI ARTIGIANI. La leggera crescita del sistema imprenditoriale pisano sia interamente riconducibile all’espansione delle società di capitale, con un incremento di 325 unità in termini assoluti che equivale ad un tasso del +2,9% (comunque in frenata rispetto al +3,2% del precedente trimestre). Continua invece la flessione per le società di persone (-85 unità) e per le imprese individuali (-143), a loro volta fortemente penalizzate dalle persistenti difficoltà del sistema artigiano (-123 unità e -1,2%).

PISA REGGE. A livello territoriale, il saldo demografico si mantiene in positivo grazie soprattutto all’apporto dell’Area Pisana (+111 imprese) e della Val di Cecina (+21), per un tasso di crescita che in entrambi i casi si attesta al +0,6%. Arretrano invece sia il Valdarno Inferiore (-17 unità) che la Val d’Era (-19), per tassi di crescita che, per quanto di modesta entità (rispettivamente -0,2% e -0,1%), segnano comunque un’inversione di tendenza rispetto al trimestre precedente.

A livello comunale, il contributo più consistente, in senso positivo, continua a provenire da Pisa, anche se il saldo annualizzato di giugno 2016 (+63 il saldo fra imprese iscritte e cessate) appare nettamente inferiore rispetto a quello di marzo 2016 (+103). Seguono poi Cascina (+31) e Volterra (+18), che evidenziano rispettivamente un rallentamento ed un’accelerazione della crescita imprenditoriale (il saldo annualizzato di Volterra era pari a +5 a marzo 2016).

Gli apporti negativi provengono invece da Santa Croce sull’Arno (-19), Santa Maria a Monte (- 11) e Pontedera (-8). Fra i comuni più grandi della provincia (almeno 2mila imprese registrate a giugno 2016), risulta inoltre stazionaria la situazione di San Miniato (-1) e San Giuliano Terme (saldo pari a zero). Per tutti i principali comuni della provincia si registra comunque un peggioramento del saldo iscritte-cessate rispetto al precedente trimestre.

Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa: "I dati sulla nati-mortalità d’impresa confermano la sensazione di un’economia che, a tutti i livelli territoriali, stenta a ripartire. Tuttavia il fatto che la crescita del tessuto imprenditoriale sia sostenuta dai servizi legati al turismo, allo svago e all’agricoltura ci spinge a continuare il nostro lavoro per rendere più agevole, rapida e diffusa la scelta di creare un’attività in questi comparti. In concreto i nostri uffici e quelle della nostra Azienda Speciale ASSEFI, sono a disposizione delle imprese e delle istituzioni per fornire percorsi formativi sulle nuove tendenze dei mercati e per lavorare assieme su interventi che puntino alla promozione integrata della provincia di Pisa".

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