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Saldi invernali: poco più di 100 euro a testa per gli articoli scontati

Secondo i dati forniti da Confcommercio, i saldi rappresentano il 18% circa della spesa di abbigliamento e calzature. Gli sconti si attesteranno su una media del 40%. Si spera in una ripresa dopo il pessimo Natale

Ancora tre giorni e poi i saldi invernali prenderanno il via. Il 5 gennaio infatti è la data di inizio dei tanto attesi sconti invernali. Secondo le stime di Confcommercio, oltre 26mila famiglie pisane acquisteranno prodotti in saldo. Ciascun pisano avrà 105 euro in media da spendere nei circa 2.000 negozi, per un giro di affari complessivo che supera i 9 milioni e 300 mila euro. In totale, i saldi rappresentano il 18% circa della spesa di abbigliamento e calzature. Gli sconti si attesteranno su una media del 40%. Due italiani su tre si considera 'molto tutelato' o 'abbastanza tutelato' come consumatore facendo acquisti in saldo.

"I saldi quest'anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi con percentuali di sconto allettanti - afferma Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa - nonostante la crisi dei consumi e il crollo verticale del Pil, che in Toscana ha perso il -2,5%, i saldi continuano a rappresentare un appuntamento annuale irrinunciabile per i consumatori italiani e stranieri, attratti dal made in Italy. Forte è nei commercianti la consapevolezza che il periodo che stiamo vivendo è molto difficile, ma è necessario preservare la stragrande maggioranza dei consumatori che giudicano buono il rapporto qualità/prezzo dei prodotti acquistati in saldo. Un giudizio - conclude Pieragnoli - che condividiamo e un'occasione per tutti per iniziare il 2013 nel migliore dei modi”.

"Non è cosa facile fare una previsione di quanto spenderanno le famiglie toscane per capi di abbigliamento e calzature nel periodo dei saldi che avrà inizio dal prossimo sabato 5 gennaio, dopo uno dei peggiori Natali in termini di consumi, dal dopoguerra a oggi - sottolinea Federica Grassini, presidente Federmoda Confcommercio Toscana - se la crisi e l’IMU pagata il 17 dicembre hanno drammaticamente alleggerito lo scontrino, in favore di piccoli acquisti per lo più nei negozi posizionati nei centri cittadini, ci auguriamo che il 2013 ci riservi liete sorprese in tema di saldi. Come Federazione Moda Italia anche quest’anno raccomandiamo al consumatore di non comprare merce contraffatta, con particolare attenzione verso tutti gli articoli in vendita a prezzi eccessivamente ribassati, di provenienza incerta, di bassa qualità e acquistata da commercianti abusivi. L’acquisto più sicuro resta quello effettuato nel negozio di fiducia che applica sconti chiari nel rispetto delle regole. Non dovranno mancare i necessari controlli delle autorità preposte, che purtroppo in molte zone latitano, al fine di tutelare non solo il compratore, ma anche il commerciante onesto”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio Pisa ricorda alcuni principi base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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