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Natale 2012: a Pisa si spende, ma con la testa ben salda sulle spalle

Sobrietà e prudenza per queste festività natalizie, nelle quali i pisani non rinunciano comunque a concedersi qualche giorno di vacanza. Calano le vendite di abbigliamento e le prenotazioni al ristorante. Flop per gli alberghi

Sarà un Natale 2012 all'insegna della sobrietà e della prudenza, con il reddito disponbile pro-capite tornato ai livelli del 1985 e quello dei consumi reali pro capite a quelli del 1998. Ogni famiglia spenderà in media il 13% in meno dei 42 miliardi di euro di tredicesime, a fronte di un raddoppio delle tasse da pagare (cresciute del 94% rispetto al 2011), anche se l'87% degli italiani farà almeno un regalo a Natale. Una famiglia su due dichiara di avere a disposizione un budget inferiore rispetto al Natale 2011. Le famiglie pisane avranno a disposizione qualcosa come 130 euro pro-capite in media da spendere per i consumi natalizi, ma una percentuale del 26% spenderà comunque meno di 100 euro. Si acquisteranno soprattutto prodotti alimentari e vino (+8,9%), ma anche giocattoli per i bambini (+6,2%), profumi e benessere (+3,2%). In calo del 4,2% abbigliamento e calzature, ma anche libri, cd, dvd (-7,4%) e elettrodomestici (-3,9%). Stabili i viaggi. In calo anche i prodotti tecnologici come pc, telefonia, console (-3,2%). Sale la percentuale degli acquisti via internet, mentre si riduce quella presso gli outlet.

“Sarà un Natale per certi versi difficile, con le famiglie assediate dalle tasse e un reddito disponibile che si va assottigliando sempre più - afferma Federico Pieragnoli, direttore Confcommercio Pisa - in linea di massima la situazione pisana non è peggiore rispetto all'andamento nazionale. I pisani non rinunciano a fare qualche giorno di vacanza, soprattutto in Europa, mentre nei giorni del Capodanno si prevede anche il ritorno delle comitive di italiani. L'abbigliamento, tra molte difficoltà, grazie anche a politiche commerciali molto convenienti, perde qualcosa ma riesce a tenere il punto. Molto competitiva resta l'offerta della ristorazione locale e un livello di qualità di tutto rispetto. Stenta il sistema alberghiero, che mantiene un ottimo standard di servizi a fronte di tariffe estremamente competitive”.

Agenzie Viaggio: Rispetto alle attese della vigilia che erano molto negative, il bilancio complessivo di queste festività è tutto sommato positivo per gli operatori del settore. Nonostante mille preoccupazioni, i pisani hanno deciso di non rinunciare alla vacanza. I 4-5 giorni canonici tra Natale e ultimo dell'anno sono quindi in larga parte confermati. Una svolta nelle prenotazioni è stata la fine dell'incertezza sul calcolo dell'IMU. Risolto quello, che era un elemento di grande incertezza, i pisani sono tornati a prenotare i viaggi. Trionfa il classico in fatto di mete preferite per chi andrà all'estero: Parigi, Londra e Barcellona le più gettonate, ma si registra anche la crescita di Istanbul. Per chi resta in Italia le piste da sci superano le città d'arte. Complessivamente, il numero di vacanzieri italiani è sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno (9,6 milioni), ma diminuiscono i soggiorni (11 milioni rispetto agli 11,4 milioni del 2011) e la spesa dedicata alle vacanze, che cala del 4,7%.

Guide Turistiche: Per Pisa è un periodo di bassa stagione, però possiamo dire che i turisti continuano ad esserci. Va molto bene il mercato asiatico, con cinesi e giapponesi in testa su tutti. Bene anche paesi BRIC come India e Brasile. Il flusso degli italiani sarà più consistente soprattutto nel periodo a cavallo tra il 30 dicembre e il 3 gennaio.

Bar e Pasticcerie: Nell'eterna sfida tra pandoro e panettone è quest'ultimo a riscuotere le maggiori preferenze dei pisani, ma il dato tendenziale più evidente è il ritorno ai prodotti classici di fattura artigianale come panforte, pandoro e ricciarelli, in calo la biscotteria, stabili le confezioni di cioccolatini, soprattutto se accompagnate da piccoli oggetti regalo. Si prenotano rinfreschi per il giorno di Natale e per Santo Stefano, ma nessuna spesa sopra le righe. Complessivamente, la propensione ai consumi di pasticceria è calata rispetto agli anni passati.

Abbigliamento: La tendenza è in calo rispetto al 2011. Natale all'insegna della sobrietà, meno regali e più oculati. Si vende soprattutto maglieria, camiceria e sciarpe, comunque oggetti di piccola fattura. Pochi capispalla, il cui acquisto è rinviato ai saldi. Secondo Federmoda Italia il per il 74% degli italiani regalerà per Natale capi di abbigliamento, pelletteria, accessori, calzature ed articoli sportivi, il 12% non farà regali di Natale e il 14% farà regali ma non capi di abbigliamento.

Ristoranti: Degli oltre 100 ristoranti pisani, due su tre resteranno aperti in occasione delle festività di Natale e Capodanno. Il Natale 2012 sarà all'insegna del classico. Calano le presenze rispetto allo scorso anno, ma i pisani non rinunciano a trascorrere il Natale fuori casa. Trionfa il menù tradizionale toscano, con cappone, tortellini, bollito, bistecca e dolci tradizionali del Natale (panforte, pandoro e ricciarelli). Al contenimento dei prezzi corrisponde il mantenimento di un buon livello qualitativo. Buone le prenotazioni per il cenone dell'ultimo dell'anno. Secondo Fipe il 49% degli italiani che passerà le festività fuori casa spenderà come lo scorso anno, mentre un 14,9% si dichiara disposto a pagare di più. A Natale e Capodanno saranno in attività oltre il 90% dei ristoranti. Il menù tutto compreso (il 70% dei ristoranti lo prevede per il pranzo di Natale) costerà tra le 45 e le 60 euro per il Natale, per il cenone di fine anno in media tra i 60 e i 75 euro.

Alberghi: Siamo in bassa stagione, ma la situazione non è delle migliori per gli alberghi pisani. Estremamente deludente il Natale, qualcosa di meglio si registra per le prenotazioni di Capodanno, soprattutto grazie al turismo italiano. L'offerta alberghiera pisana resta qualitativamente alta, a fronte di tariffe estremamente basse e di politiche commerciali molto vantaggiose per i clienti.

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