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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Turismo, è scontro, Confcommercio: "L'assessore Forte non sa leggere"

Continua la querelle tra il Comune e l'associazione di categoria sui dati diffusi dalla Banca d'Italia sul numero delle presenze straniere a Pisa e provincia. Pieragnoli: "I numeri sono numeri, punto"

Prosegue il botta e risposta tra il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli, che ieri aveva commentato i dati di Banca d'Italia sull'afflusso degli stranieri a Pisa e provincia, e l'assessore al turismo Giuseppe Forte che chiedeva l'attesa dei dati definitivi prima di tirare le conclusioni sull'andamento del turismo.

“Siamo esterrefatti dalle dichiarazioni in merito ai dati ufficiali sul turismo straniero di Banca d'Italia, del sindaco di Pisa e soprattutto dell'assessore al commercio e turismo Giuseppe Forte che evidentemente non sa leggere - afferma il direttore Pieragnoli - fonte autorevolissima, i numeri sono numeri punto, e i dati da noi diffusi sono dati provinciali, così come provinciale è la nostra associazione. Spesso ci meravigliamo negativamente delle dichiarazioni dei politici nazionali in campagna elettorale, constatiamo in questo caso che a livello locale siamo capaci di fare persino peggio. Per la fama di Pisa nel mondo, questa città meriterebbe un assessorato al turismo all'altezza del suo nome. L'assessore Forte parla di investimenti fatti sul turismo e allora dovrebbe spiegarci perchè sono aumentate imposte e tasse su turisti ed operatori, una scelta che pesa duramente su uno dei settori trainanti la nostra economia, aggravata dal colpo di grazia della tassa di soggiorno per fini di pareggio di bilancio".

"L'assessore al commercio e turismo - prosegue Federico Pieragnoli - dovrebbe spiegare, con dovizia di particolari, perché dobbiamo assistere senza battere ciglio alla progressiva desertificazione commerciale del centro storico di Pisa; perché la stazione, la porta di accesso alla città, è diventata una kasbah e perchè i negozi sui lungarni continuano a morire uno dopo l'altro. Non capiamo di quali investimenti parli l'assessore, quando da Marina a Calambrone gli imprenditori sono abbandonati al proprio destino, mentre anche nei quartieri periferici scompaiono uno dopo l'altro i negozi di vicinato".

"L'assessore Forte, che è pagato anche con i soldi di imprese e attività commerciali, dovrebbe tutelare il commercio e invece si ostina a voler cacciare 50 imprenditori onesti e regolari da piazza del Duomo - conclude duro l'esponente di Confcommercio - ci sembra di capire dalle sue parole che Forte non conosce la situazione che vivono le imprese, per questo invece di impelagarsi in sterili polemiche, potrebbe farsi promotore di un progetto organico e innovativo di accoglienza turistica. Sarebbe finalmente un motivo per avere un giudizio positivo sul suo mandato. Quanto al sindaco Marco Filippeschi, nessuno si straccia le vesti, ma ciascuno deve fare il proprio mestiere e noi non siamo abituati a modificare la scomoda veridicità dei numeri, come purtroppo accade troppo spesso in politica”.

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