Adriana Lecouvreur è l'opera più conosciuta e celebrata di Francesco Cilea, membro della scuola del Verismo. Tratto da una commedia francese di Eugène Scribe e Ernest Legouvé, accolta con entusiasmo alla Comédie Française nel 1849, racconta la vita di una famosa attrice dello stesso teatro. La vera Adrienne Lecouvreur (1692-1730), considerata la migliore interprete di Racine e Corneille del suo tempo, fu ammirata da Voltaire, ebbe un legame con il maresciallo Maurice de Saxe e morì giovane, dopo essere stata apparentemente avvelenata da una rivale, la Duchessa de Bouillon. Sebbene il libretto di Arturo Colautti sia confuso e un po' incongruo, la delicata inventiva melodica della musica e l'elegante orchestrazione rendono l'opera molto attraente. Alcuni brani sono diventati molto popolari: tra questi l'aria "Io son l'umile ancella" e la sequenza finale, che ricorda le scene folli della tradizione operistica italiana. Il ruolo di Adriana è il favorito tra i soprani dalla forte personalità drammatica.
