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Il 6 febbraio convegno contro l'usura: un problema che cresce con la crisi

"Fatti sentire, non farti strozzare. No all'usura". Questo il titolo dell'iniziativa, patrocinata dalla Regione Toscana, dal Comune e dalla Provincia di Pisa per affrontare un tema ora più che mai attuale

Alle 16.30 di lunedì 6 febbraio, presso l'auditorium della Primaziale, si terrà un importante convegno per discutere sul tema dell'usura. In questo periodo di crisi economica, il problema si estende a macchia d'olio. L’iniziativa, da un lato vuole essere un’occasione di incontro e confronto, dall’altro intende promuovere la cultura della legalità, in un momento in cui i problemi finanziari mietono numerose vittime tra le imprese locali. Le aziende infatti finiscono sempre più spesso nelle mani della criminalità.

Al convegno interverranno esponenti del mondo istituzionale, bancario, della magistratura e dei Centri di Ascolto: Fabio Banti, Presidente Confartigianato imprese   Pisa   e   Toscana;  Luca   Ciappi,   Presidente Confcommercio   Pisa; Monsignor Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa;  Enrico Ricci, Vice Prefetto Vicario;  Andrea Pieroni,   presidente   Provincia   di   Pisa;  Paolo   Ghezzi,   Vice   Sindaco   Comune   di   Pisa; Pierfrancesco Pacini, Presidente CCIAA di Pisa;  Paolo Giusti, Responsabile Centro Ascolto Antiusura Pontedera;  Mario De Giorgio, Presidente Camera Penale di Pisa;  Paolo Margheri, Direttore Confartigianato Imprese Pisa.

Il fenomeno dell’usura desta un'attenzione particolare per la scarsità di dati reperibili. Tutto ciò comporta una certa difficoltà di lettura del problema nella sua complessità. L’usura nasce, si sviluppa e si radica in un contesto in cui le banche non concedono liquidità alle imprese. Di conseguenza, è proprio la mancanza di risposte concrete che porta le aziende a sentirsi isolate e ad essere più facilmente vittime dell’usura.

L’imprenditore si  trova spesso in grave difficoltà e, a testimonianza di ciò, esiste un dato drammaticamente significativo: nel 2011 in Italia ben 70 imprenditori sono arrivati a compiere gesti estremi come il suicidio.

"La mia paura da imprenditore - afferma Fabio Banti, presidente di Confartigianato - è quella di uscire da una banca o da un'associazione senza nessuna risposta. Per questo dobbiamo impegnarci per far comprendere che esistono strutture con persone pronte a dare una mano per non far sentire soli gli imprenditori, come i Centri di Ascolto delle Misericordie. Per contrastare e prevenire l’usura è necessario agevolare la presenza di liquidità".

Alessandro Trolese, presidente Giovani Imprenditori di Confcommercio Pisa, spiega che in questo periodo le aziende hanno paura. "Si pensava che con l'inizio del 2012 la situazione migliorasse, invece constatiamo le medesime difficoltà del 2011 - dice Trolese - ogni giorno chiudono 50 aziende a causa dell'usura, e questo fenomeno ha bruciato nel 2011 più di 130.000 posti di lavoro. Sono 40.000 gli usurai oggi in circolazione e l'incidenza della mafia è aumentata del +16%".

 "Il punto non è tanto quanto costa il denaro alle imprese, ma averlo a disposizione - aggiunge Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa - le associazioni di categoria possono svolgere un preminente ruolo di prevenzione e gli imprenditori in difficoltà devono rivolgersi ai nostri uffici perché abbiamo la possibilità di trovare delle soluzioni, prima che la situazione diventi irrimediabile. Grazie ad un lavoro di consulenza, le possibilità di ottenere agevolazioni e garanzie creditizie aumentano in maniera sensibile. Questo convegno è l'occasione giusta per parlare di un tema estremamente delicato e fin troppo sottaciuto".

Pieragnoli evidenzia che ogni anno oltre 1.400 imprenditori sono vittime di usura, per un giro d'affari complessivo di oltre 70 milioni di euro. Nella sola Toscana, sono più di 8mila i commercianti coinvolti, ovvero il 10% del totale della categoria.

 

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