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Festival 11 Lune: all'anfiteatro 'Fonte Mazzola' arriva Fedra

Venerdì 29 luglio dalle 21.30 la prima nazionale dell'opera diretta da Elena Sofia Ricci

"Siamo molto dispiaciuti di comunicare che a causa di motivi tecnici lo spettacolo Fedra per la regia di Elena Sofia Ricci di stasera, venerdì 29 luglio, è annullato".
Comunicazione dell'organizzazione del Festival 11Lune di oggi, 29 luglio. 

Elena Sofia Ricci debutta alla regia teatrale con Fedra, che andrà in scena in prima nazionale all’Anfiteatro 'Fonte Mazzola' per il festival 11Lune, con ingresso gratuito. Tragedia di opposti inconciliabili, la tragedia di Fedra e Ippolito racconta la vicenda di due figure in fuga ognuna dalla propria gabbia, per la sposa di Teseo rappresentata da un matrimonio nel quale l’amore occulto non trova asilo; per il giovane figlio del re dal vincolo di una città opposto all’atavica attrazione per la caccia e per il mondo della ferinità. Fedra, sposa del re di Atene Teseo, arde di passione amorosa per il di lui figlio di primo letto, Ippolito. Il giovane, discendente della regina delle amazzoni, attratto dalla promessa d’innocenza insita nella natura, devoto alla caccia e distaccato dai legami familiari, respinge l’offerta della regina, che mediterà contro di lui una feroce vendetta di cui sarà artefice l’ignaro Teseo. La tragedia si compie fino alla morte violenta di Ippolito e al suicidio di Fedra.

Dice la regista: "Quando mi si è prospettata la possibilità di curare la regia della Fedra di Seneca, immediatamente sono stata colta da un senso profondo di inadeguatezza. Poi, la sfida. E allora mi sono chiesta: 'Quale può essere la mia visione di Fedra oggi? Dove posso collocarla?'. Riflettendo e studiando, ho sentito che in questa tragedia c'è sicuramente all'interno di ciascuno di noi una parte di ogni personaggio, e che forse, in questa nostra era, siamo tutti un po' Ippolito: a pezzi, a brandelli. E così ho pensato che una discarica infernale, uno 'sfasciacarrozze di tutti i tempi', potesse essere il luogo in cui collocare questa Fedra.
Fedra, Ippolito, Teseo, la Nutrice, il Messaggero, ma anche il coro - l'intero dramma è popolato da 'persone' che si muovono e arrancano tra le macerie della propria esistenza. Anche il rapporto conflittuale con il potere rievoca una sempre contemporanea messa in discussione della coscienza sociale. Le dinamiche, le ossessioni, le patologie, i mostri non solo interiori dei personaggi si svelano attraverso la pièce, nella loro tragica verità. Da anni poi, desideravo lavorare con Valentina Banci, a mio modesto parere una delle più potenti, moderne attrici del nostro teatro. Sono innamorata della sua forza espressiva e della sua capacità di rendere 'vero' anche il più ostico dei versi. Ecco: vero, moderno. Questo è quello che vorrei arrivasse: la forza della 'parola' di Seneca - così tragicamente contemporanea. Anche se temo non sia stato Seneca ad essere incredibilmente avanti, piuttosto, forse, siamo noi uomini ad essere rimasti tragicamente indietro".

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