'Giardino Sonoro' a Ghizzano
Domenica 4 ottobre, in occasione dell'apertura
"Con uno speciale decoder pensato e costruito per 'ascoltare' gli alberi, si riesce a tradurre in melodia e armonia le vibrazioni provenienti dalle sue radici, su cui vengono applicati dei sensori", spiega Paola. "Nel decoder sono campionati molti strumenti, che l'albero 'sceglie' stabilendo una stretta corrispondenza, si potrebbe dire un dialogo, con i timbri acustici che il sensore ha in memoria. In questo modo, la pianta trova il suono adatto a comunicare all'esterno, e ce lo fa ascoltare attraverso lo strumento giusto. Tra l'altro, l'apparecchio è in grado di interagire anche con l'ambiente circostante, spettatori compresi. Quindi, attraverso le note che ascoltiamo, non facciamo altro che assistere alla messa in scena di una partitura che noi stessi componiamo assieme agli alberi del Giardino. E' un'esperienza unica, fatta di sensazioni difficili da descrivere a parole: bisogna semplicemente provarne di persona le vibrazioni, e sperimentare quanto sia emozionante entrare in comunicazione con esseri viventi del mondo vegetale".
Ad arricchire l'esperienza audiovisiva all'interno del Giardino di Ghizzano, la mostra interattiva 'Le metamorfosi di Ovidio', con installazioni di Immacolata Datti, voce di Antonella Civale e musiche di David Barittoni.