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Mobilità e quartieri, Rizza (Pd): "Immaginiamo la Pisa del 2030, sostenibile e con servizi di qualità"

Per il segretario del circolo, Porta a Lucca, Gagno e I Passi "sono in posizione strategica, siano il fulcro della mobilità sostenibile di area vasta"

Immaginare la Pisa del 2030, unendo i temi di mobilità, viabilità e comunità "verso il concetto di sostenibilità", per una "riorganizzazione dei movimenti dei cittadini per ridurre l'inquinamento e decongestionare il traffico". La città soffre infatti di una "congestione generalizzata della città e della sua periferia, dovuta anche all'assenza di tangenziali capaci di gestire e smaltire questo traffico giornaliero, e, nel periodo estivo, anche il traffico aggiuntivo da e verso il litorale". E' partendo da questa base che il segretario del circolo Pd Passi - Porta a Lucca Davide Rizza guarda ai quartieri periferici e propone soluzioni in vista delle prossime amministrative. 

"Ad esempio - dice - Porta a Lucca dovrebbe essere regolamentato a zona 30 con rilevatori di velocità; l’inquinamento acustico dovrebbe essere sanzionato come da codice della strada; i percorsi ciclabili sia in essere che nel futuro dovrebbero avere l'attrattiva logistica e la continuità spaziale per essere usufruiti e non per causare un restringimento della sede stradale con disagi e imbottigliamenti ulteriori per il traffico, cosa che in certi casi accade. Oltre a sperare nel progetto per la realizzazione della cosiddetta metropolitana di superficie tra Lucca, Pisa e Livorno, con il protocollo stilato tra le Camere di Commercio di Toscana Nord Ovest, della Maremma e del Tirreno, con gli enti di riferimento, propongo di migliorare la comunicazione non solo tramite rotaia, ma anche via ciclabile".

"Lo stesso discorso - prosegue - vale per i collegamenti con il territorio comunale di San Giuliano Terme, comune che vanta una posizione strategica tra la Lucchesia, Pisa e il litorale pisano. Questo progetto potrebbe risultare positivo sia a livello locale e di quartiere, sia per una disegno strategico sostenibile, andando a far incontrare più enti, i quali ne potrebbero beneficiare anche sotto aspetti prettamente turistici e commerciali. Proprio per questo, la messa in comunicazione non tramite ‘gomma’ ma tramite ‘pedali’ potrebbe essere una soluzione all’avanguardia per il quartiere ma anche per il territorio toscano. Insomma, un percorso ciclabile vuoto è una perdita di spazio e di denaro".

"La crescita e il mantenimento della mobilità sostenibile - prosegue Rizza - richiede anche il supporto dei negozi di vicinato per far sì che le comunità di quartiere ritrovino le loro identità e soprattutto richiede che la viabilità per i disabili sia implementata sia sui percorsi a piedi (marciapiedi e attraversamenti pedonali) che sui mezzi di trasporto. Le biciclette elettriche e i monopattini elettrici, che potrebbero essere una buona soluzione soprattutto per i più giovani, sono per il momento mezzi che non rispettano in maggioranza il codice stradale e quindi le guide irregolari dovrebbero essere sanzionate a norma del codice stradale".

"Infine - conclude il segretario del circolo - la cultura della mobilità sostenibile dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola, per fornire le giuste informazioni e contribuire allo sviluppo di un corretto senso civico alle nuove generazioni".

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