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Per un Ateneo più sostenibile: via le bottiglie di plastica, spazio alle fontanelle

E' una delle proposte lanciate dal Consiglio degli Studenti per rendere l'Università di Pisa più attenta all'ambiente

Una proposta ben precisa per un Ateneo più sostenibile e più attento alla salvaguardia dell'ambiente. E' la richiesta del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa che lo scorso 12 aprile ha approvato quattro mozioni, elaborate con la sinergia del gruppo studentesco Sinistra per…, Legambiente Pisa e Greenpeace GL Pisa, sancendo di fatto il primo passo per poter richiedere all’Ateneo pisano di iniziare ad intraprendere la strada verso la sostenibilità, seguendo la via già percorsa da altre Università che in tutta Italia stanno disinvestendo dall’uso della plastica usa e getta, orientandosi verso comportamenti più virtuosi. A Pisa però le tre realtà non si sono accontentate di chiedere all’Università di abbandonare le bottigliette di plastica, ma sono andate oltre, chiedendo una svolta necessaria e totale per migliorarsi e diventare sempre più verde.

Gli argomenti delle mozioni presentate ed approvate riguardano il potenziamento della raccolta differenziata in università, l’abbandono dell’uso delle bottigliette di plastica da parte degli studenti e delle studentesse agevolato dall’installazione nei vari dipartimenti di un certo numero di fontanelle, la riduzione dell’incarto plastico e dello spreco degli alimenti comprati nelle macchinette e infine l’istituzione di un Green Office.

In particolare, fa notare Legambiente, "la città di Pisa ha introdotto nelle periferie la raccolta porta a porta ormai due anni fa, mentre nel centro la raccolta è ancora affidata ai cosiddetti cassonetti interrati. A Pisa si producono molti rifiuti solidi urbani (712 kg/abitante anno), ma si deve tenere conto che la nostra città ospita studenti, turisti e pendolari. La percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto in questi due anni il 59%, in progressivo e lento aumento da quando è stata introdotta la raccolta domiciliare. Esperienze di altri Comuni, anche delle stesse dimensioni, dimostrano che è possibile raggiungere percentuali più alte in tempi relativamente brevi. Ciò che però resta assolutamente da migliorare è la qualità della raccolta differenziata: si possono raggiungere punti percentuali molto alti infatti, ma se la qualità delle categorie di rifiuti raccolte non migliora, la quantità di rifiuti conferibili alle strutture che possono riciclare si abbassa e differenziare rimane un’azione debole in se stessa. Per questo motivo - sottolineano da Legambiente - la mozione che riguarda la raccolta differenziata nell’Ateneo punta i riflettori su una facilitazione del riconoscimento dei bidoni di raccolta e la creazione di hub di raccolta in cui si concentrino tutti i vari bidoni evitandone così una cattiva ed isolata posizione che può portare gli studenti e le studentesse a non differenziare correttamente i propri rifiuti".

"Il consumo di plastica monouso costituisce un altro problema, in particolare quello delle bottiglie d’acqua - prosegue Greenpeace GL Pisa - nonostante il garantito accesso ad acqua sicura e controllata, gli italiani preferiscono acquistare acqua confezionata. La quantità di plastiche e microplastiche nell’ecosistema marino sono elevatissimi (sono il 92% dei rifiuti presenti in mare), la produzione di plastica globale è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 50 anni (milioni di tonnellate all’anno) e solo il 10% viene riciclato: una corretta raccolta differenziata è un passaggio fondamentale, ma non è più sufficiente a gestire l’enorme quantità di rifiuti che il nostro sistema produttivo genera. Il problema principale è costituito dalle plastiche usa e getta, in particolare gli imballaggi dei prodotti alimentari e bevande".
"Il nostro gruppo di lavoro - aggiungono da Greenpeace - vorrebbe promuovere una campagna di informazione, sia sui livelli di inquinamento da plastica dei nostri mari, sia sulla convenienza collettiva, in termini di salute ambientale e salute fisica, dell’evitare il consumo di acqua in bottiglie di plastica. Da questo momento promuoveremo una raccolta dati sul consumo di acqua in bottiglia dell’Università di Pisa, invitando tutta la comunità universitaria a compilare un questionario online. L’indagine servirà a sensibilizzare tutti sul problema, e a spingere l’Ateneo a farsi promotore della riduzione dell’inquinamento da plastica, chiedendo anche l’installazione di opportuni erogatori all’interno dell’Ateneo grazie alle quali gli studenti e studentesse potranno riempire la propria borraccia".

Un altro punto cruciale delle mozioni riguarda la richiesta di istituzione di un Green Office, per portare avanti i progetti di sostenibilità. Gli studenti interessati a realizzare le proprie idee e progetti, per rendere il proprio Ateneo una realtà più sostenibile, potrebbero così trovare nel Green Office un punto di riferimento.

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