rotate-mobile
Guida

'Sei di Pisa se...': 10 elementi distintivi del pisano DOC

Aneddoti, modi di dire, usanze e costumi che nel tempo si sono radicati nello stile di vita della città della Torre pendente

2. "Era meglio la Luminara dell'anno scorso"

Dall'epoca moderna a oggi, un vero pisano non può definirsi tale se ogni anno non si lamenta per l'organizzazione, la ressa, gli schiamazzi, i lumini e gli eccessi della serata della Luminara. Ogni 16 giugno si rinnova il patto di gratitudine, rispetto, devozione della città nei confronti del suo santo patrono: San Ranieri. E ogni anno, in questa data, oltre centomila persone si radunano sui lungarni, con il naso all'insù, ad osservare lo spettacolo delle migliaia di lumini accesi e appesi sulle mura dei palazzi che si affacciano sull'Arno con le caratteristiche impalcature chiamate biancherie.

Una volta terminato lo spettacolo dei fuochi d'artificio, il pisano si guarda intorno e alla fidanzata, moglie o al gruppo di amici con cui si è ritrovato sul lungarno dice: "Era meglio la Luminara dell'anno scorso. C'erano più lumini accesi e i fòi (pisano stretto, sostitutivo di fuochi) erano più belli e rumorosi". Ma prima di arrivare a questa affermazione, sempre il pisano si lancia nella consueta sequela di frasi rituali. Ad esempio: "Ecco dove vanno tutti i soldi delle multe!", riferendosi ai fuochi d'artificio. Oppure: "Voglio compra' il croccante co' brigidini (che vengono chiamati anche cicalini, soprattutto fra la popolazione più anziana)". E ancora: "Ma l'addormentasòcere (arachidi, o nocciole, o mandorle caramellate) non le vuoi?". E infine: "C'è più gente dell'anno scorso, non ci si rigira! Sono appiccicato dall'afa che c'è!".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Sei di Pisa se...': 10 elementi distintivi del pisano DOC

PisaToday è in caricamento