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Inps: guida al versamento dei contributi per i lavoratori autonomi

Se siete dei lavoratori autonomi, ecco tutte le informazioni utili al versamento dei contributi: chi deve versarli, quanto e a chi chiedere informazioni

Quando si inizia qualsiasi attività lavorativa devono essere obbligatoriamente versati all’Inps i contributi i quali servono ad ottenere la pensione al termine della vita professionale. Le modalità di versamento dei contributi obbligatori cambiano a seconda della posizione lavorativa, se si è lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati.

I contributi previdenziali da lavoro autonomo derivano dallo svolgimento dell’attività di impresa (individuale, familiare o società) disciplinata dagli articoli n. 2082 e seguenti del codice civile. L’art. 2082 del codice civile definisce l’imprenditore colui che esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni o servizi.

La professionalità dell’esercizio di attività d’impresa implica l’abitualità ma non necessariamente la continuità (è imprenditore anche chi esercita attività stagionale, esempio: stabilimento balneare), né la esclusività o prevalenza (è imprenditore anche l’impiegato che nelle ore libere gestisce un bar). Tuttavia, perché l’esercizio d’impresa determini il sorgere dell’obbligo contributivo oltrecchè abituale l’attività deve essere prevalente e cioè svolta, in termini di tempo impiegato e reddito percepito, in modo prevalente rispetto all’eventuale contemporaneo svolgimento di altra attività.

Contributi previdenziali

Chi svolge un’attività autonoma ha lobbligo di versare i contributi previdenziali. Nessuno escluso. A chi?

  • All’Inps, se si è artigiano, commerciante, o professionista senza cassa di previdenza, oppure
  • Alla Cassa professionale di appartenenza, se si è un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale.

L’importo dei contributi da versare dipende dal tipo di attività che si svolge.

Le attività imprenditoriali si possono raggruppate in 4 grandi categorie:

  • Artigiani e Commercianti;
  • Lavoratori autonomi 'senza cassa';
  • Professionisti con cassa autonoma.

Ecco i dettagli per categorie.

Artigiani e commercianti

Per ciascuno di queste categorie esistono:

  1. Contributi fissi
  2. Contributi a percentuale

1. I contributi fissi inps per artigiani e commercianti

Per quelli fissi l'Inps  stabilisce annualmente l’importo e lo comunica tramite una circolare: in genere, gli artigiani versano circa € 3.800 di contributi, mentre i commercianti circa € 3.850.

Come avviene il pagamento

Il pagamento dei contributi fissi deve essere effettuato in 4 rate entro:

  1. 16 maggio
  2. 20 agosto
  3. 16 novembre
  4. 16 febbraio (dell’anno successivo)

I contributi fissi sono uguali per tutti ma se il reddito reddito è superiore ad  € 15.548 si aggiungono i contributi a percentuale.

2. I contributi in percentuale per artigiani e commercianti

Sono dovuti ulteriori contributi previdenziali, calcolati in percentuale, se il reddito derivante dalla attività imprenditoriale supera determinate soglie. I contributi sono dovuti entro un reddito massimo imponibile. E' inoltre dovuto il contributo per maternità, stabilito in misura fissa in 0,62 euro mensili. Per artigiani e commercianti iscritti per la prima volta nella gestione dal 1° gennaio 1996 (soggetti privi di anzianità contributiva) vige un diverso limite massimo di reddito.

Si rinvia alla circolare INPS 17 febbraio 2020, n 28 per la determinazione dell'importo del contributo minimo obbligatorio e delle quote applicabili per il calcolo della contribuzione eccedente il minimale, per l'anno 2020, sia per i titolari che per i collaboratori, nonché per le eventuali agevolazioni contributive usufruibili in presenza di determinati requisiti.

I massimali contributivi

I contributi previdenziali Inps dovuti da commercianti e artigiani a percentuale hanno un tetto massimo sul quale si applicano, e si tratta del cosiddetto massimale contributivo. Il limite è fissato alla soglia di € 76.872. Se la quota del reddito supera questa cifra si è esenti da contribuzione Inps.

Termini di versamento dei contributi a percentuale

Qui a differenza di quelli fissi, occorre osservare i termini di due sole tranche:

  • 30 giugno
  • 30 novembre

Lavoratori autonomi senza cassa previdenziale

I lavoratori autonomi dotati di partita IVA che iniziano un’attività e sono sprovvisti di autonoma Cassa Previdenziale sono tenuti ad iscriversi alla Gestione Separata Inps e al pagamento dei relativi contributi. In questa categoria rientrano i freelance, i consulenti d’impresa, i consulenti informatici, i fisioterapisti, gli amministratori di condominio e tutti i professionisti senza Albo. L’aliquota dovuta dagli iscritti alla Gestione Separata Inps è del 25,72% da applicare al reddito lordo effettivo che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

Pro: non ci sono contributi fissi, ma la tassazione è effettuata in percentuale al reddito.

Contro: Se il reddito non è pari o superiore a 15.548 euro l’Inps non accredita un anno di contributi validi ai fini pensionistici.

100.324 euro è Il tetto oltre al quale non si applicano i contributi.

Lavoratori autonomi con cassa previdenziale

I professionisti come avvocati, commercialisti, geologi, medici, psicologi, geometri, farmacisti, architetti e così via non versano i contributi Inps. Ciascuna di queste categorie professionali aderisce ad una propria cassa di previdenza con regole ben precise e diverse tra loro.

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