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Addetti alle pulizie e collaboratori scolastici: evitare la guerra tra poveri

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La prospettiva del licenziamento al 31 dicembre di circa 25mila addetti alle pulizie delle scuole, dipendenti da cooperative sociali (ottanta in Provincia di Pisa), o in alternativa la decurtazione delle loro retribuzioni tra il 70 e il 75%, è la diretta conseguenza dei tagli prospettati dal Ministero dell’Economia che prevede di ridurre le risorse da circa 400 a poco più di 280 milioni di euro. I rinnovi dei contratti sono dunque sottoposti a questa spada di Damocle sulla testa di questi lavoratori e lavoratrici.

La vicenda rischia però di generare una nuova guerra tra poveri. I 25 mila addetti, di cui 8.500 appartenenti a cooperative sociali e circa 17mila a imprese, sono legati ad appalti storici ed ex LSU che dal 2000 sono stati impiegati con esternalizzazioni del servizio: in compenso, sono stati tagliati quasi 12mila posti dell’organico dei collaboratori scolastici che si aggiungono ai tagli del personale amministrativo, tecnico e docente.

Oltretutto, nelle scuole questa operazione non ha portato grandi benefici: gli appalti sono spesso costosi e il ridimensionamento del numero dei collaboratori scolastici ha provocato difficoltà per le attività di vigilanza e per la sicurezza. I lavoratori e le lavoratrici degli appalti, loro malgrado, sono stati fortemente sfruttati in quanto i carichi di lavoro spesso erano alti, mentre le retribuzioni sono ben lontane da quelle dei dipendenti del personale scolastico e i diritti limitati.

La vicenda ricorda drammaticamente quella delle lavoratrici SODEXO, addette al servizio di pulizia dell’Azienda Ospedaliera di Pisana, che hanno evitato i licenziamenti con una lotta durissima effettuata lo scorso anno.

I Cobas Scuola esprimono la piena solidarietà ai lavoratori e lavoratrici delle ditte appaltatrici per la pulizia nelle scuole, e chiedono che il MIUR individui delle soluzioni che permettano a questi lavoratori di essere impiegati nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole. Ma occorre al contempo  un incremento di posti ATA in organico di diritto per permettere ai collaboratori scolastici precari l’immissione in ruolo, che attendono da anni, e la certezza della continuità del lavoro e ai collaboratori scolastici di ruolo migliori condizioni di lavoro.

Se ci fosse la volontà politica di risolvere il problema del reperimento delle risorse economiche, ricordiamo che quasi mezzo miliardo di euro (494 milioni: 270 + 220 reintegrati) sono previsti dalla Legge di Stabilità 2014 per le scuole private: basterebbe intanto impiegare anche solo la metà di questi soldi negli appalti per scongiurare un’emergenza salariale, occupazionale e sociale, in vista dell’individuazione di soluzioni eque che permettano di salvaguardare posti di lavoro e reddito a decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici, di garantire l’occupazione per migliorare la qualità della gestione, della sorveglianza e della sicurezza nelle scuole pubbliche.

I Cobas Scuola intendono farsi promotori di una iniziativa di mobilitazione che metta insieme le istanze degli addetti delle ditte in appalto, quanto del personale a tempo indeterminato e precario dipendente dalle scuole e dal MIUR per affrontare questa ennesima emergenza sociale.

COBAS SCUOLA PISA

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