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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Politica

Aeroporto di Pisa fuori dagli scali strategici: l'intervento del Partito Democratico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

È irricevibile la bozza di piano presentata da Enac che esclude Pisa dagli aeroporti strategici, individuando fra i toscani solo quello di Peretola. Lo scalo di Pisa prevede una crescita del numero di passeggeri fino a più di 8.5 milioni l’anno nel 2035 cioè il doppio di quelli previsti su Peretola.

Inoltre, può certamente essere destinatario di risorse pubbliche perché ha ampi margini di sviluppo, tra i quali la terza pista. L’ipotesi della terza pista da realizzare al Galilei fu avanzata negli anni ‘90, con l’attenzione della società di gestione e delle istituzioni. Il tracciato di una nuova pista a sud, in posizione obliqua rispetto alle piste esistenti, determinerebbe un impatto ambientale marginale sulla città con le operazioni di atterraggio e decollo da e verso il mare in tutte le condizioni meteo. Oggi sarebbe utile rilanciare queste verifiche, approfondirle, anche a proposito della pianificazione strutturale di area, incardinando un procedimento amministrativo che coinvolga la Regione. Si punterebbe su un’ipotesi che potrebbe davvero garantire uno sviluppo sostenibile e di prospettiva allo scalo pisano, strategico anche sul piano dei movimenti cargo, tanto più col nuovo progetto della Darsena Europa.

Le motivazioni addotte da Enac riguardo alla natura di aeroporto anche militare sono deboli e contraddittorie, perché la storia ci dice che la collaborazione e la presenza dell’Aeronautica Militare sono semmai un punto di forza che non ha mai impedito al Galilei di essere in quell'elenco.

Da condividere invece che il piano individui la necessità che gli scali siano tutti collegati alla linea dell’alta velocità ferroviaria nella logica dell’intermodalità. Su questo, grazie al Pd, passi avanti sono stati fatti nella precedente legislatura con l’inserimento nel contratto di servizio tra Stato e Ferrovie del quadruplicamento della linea ferroviaria Livorno-Pisa-Firenze e la progettazione del primo tratto Empoli-Firenze.

Di fronte a questo rischio sono necessarie un'immediata risposta e una mobilitazione della città.

Conti, senza ambiguità o incertezze, rappresenti l'interesse di Pisa e della Costa Toscana chiedendo un'immediata correzione al governo che, ricordiamolo, ha come Ministro delle Infrastrutture proprio Salvini, segretario nazionale del partito del Sindaco.


 

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