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Aeroporto: intervengono i segretari democratici Nocchi e Ferrante

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Esprimiamo pieno sostegno alle iniziative che stanno prendendo il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ed il Presidente della Provincia Andrea Pieroni come rappresentanti degli enti locali all'interno del Patto, perché interpretano a pieno il sentimento e gli interessi delle nostre comunità locali rispetto alla questione del sistema aeroportuale toscano; pieno sostegno alla iniziative che prenderanno per tutelare la prospettiva di sviluppo e il lavoro delle 2400 persone che operano nell’Aeroporto, delle tante altre impiegate nell'indotto e gli interessi pubblici, economici e sociali preminenti per il territorio regionale tutto.

L'accusa di localismo, che ci viene ingenerosamente e immotivatamente rivolta, maschera una certa insofferenza verso le critiche di merito che gli enti pisani stanno facendo ad una operazione che ha troppi margini di ambiguità ed incertezza. Siamo da sempre convinti che solo la strategia di integrazione possa evitare al sistema toscano il rischio di perdere le opportunità derivanti dal previsto raddoppio del numero dei passeggeri nei prossimi 10 anni; opportunità che neppure Pisa da sola potrebbe cogliere. E' naturale che un territorio si mobiliti non solo per difendere le prospettive di sviluppo di una risorsa economica, che riveste una importanza strategica non solo per Pisa, ma anche e soprattutto per continuare a far prevalere l'interesse pubblico su altri, pur legittimi, interessi privati.

Mai a Pisa abbiamo tenuto posizione localistiche, ci siamo sempre detti favorevoli alla realizzazione di un sistema aeroportuale integrato, che si costruisse però su fondamenta solide che erano state infatti indicate nel “Piano del Master Plan – Sistema Aeroportuale Toscano” e nel Programma di governo della Regione Toscana e nei successivi atti di programmazione. Tutti questi vedevano Firenze come city airport collegato con grandi capitali europee e Pisa come aeroporto internazionale con forte presenza del low-cost. Per questo contestiamo da tempo le proposte di allungamento della pista di Peretola (che mettono in discussione atti e pareri ufficiali espressi da vari enti) a 2400 metri: previsione che contrasterebbe con quanto indicato dalla Regione nella variante al Pit e d'intesa con Enac, e che rende evidente il rischio di “cannibalizzazione” dell'aeroporto di Pisa in favore di quello di Firenze.

Che senso ha poi investire in due scali così vicini rendendoli in concorrenza l'uno con l'altro e contravvenendo ad ogni previsione normativa europea? Come si giustificano investimenti pubblici (in tempi di mancanza di risorse pubbliche da destinare anche ad emergenze più urgenti) per cifre che sembrano aggirarsi intorno ai 200 milioni di euro in favore di una società a maggioranza privata, non solo alla luce del fatto che Sat da anni ha tenuto una seria politica di autofinanziamento che ha garantito solidi investimenti, ma anche alla luce della normativa europea sugli “aiuti di stato”?

Abbiamo sempre invece sostenuto la necessità di una corretta scelta d’integrazione fra i diversi sistemi di trasporto, di investimenti pubblici per la modernizzazione e la velocizzazione dei collegamenti ferroviari fra Pisa e Firenze e per la messa in maggiore sicurezza della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, il bisogno di provvedimenti per un sempre migliore inserimento ambientale degli aeroporti, in particolare di quelli inseriti in tessuti urbani. Di fronte a questo scenario sosteniamo l'iniziativa dei soci pubblici del Patto che hanno respinto l'Opa di Corporation America e riconfermato con forza la volontà di garantire il controllo, in una fase delicata come questa, al Patto di sindacato pubblico. Il punto vero del contendere, come ha scritto Fabrizio Cerri in un suo recente articolo è quello “di avere piene ed effettive garanzie sui vari versanti dell’interesse pubblico”.

Non ci convince l'idea di una effettiva privatizzazione dell’Aeroporto di Pisa. Non certo per una ideologica battaglia sul mantenimento della maggioranza pubblica, quanto perché di fronte a questi elementi di incertezza e ad un’Opa, rivelatasi non amichevole, mantenere la maggioranza pubblica realizzando (come era previsto fin dall'inizio) una cogovernance, darebbe ai soci pubblici la possibilità far rispettare gli obiettivi strategici che sono alla base dell'integrazione trai due scali, tutelando pienamente il preminente interesse pubblico. Ci troviamo invece di fronte ad accelerazioni fatte nella direzione della privatizzazione in assenza di una discussione collettiva all’altezza di un tale radicale cambiamento e di indirizzi chiari delle istituzioni pubbliche, di garanzie per le stesse. Tanto più quando si conferma la disponibilità a mantenere la positiva proposta di costruzione con il socio privato di un patto di cogovernance, capace di instaurare una collaborazione proficua garantendo in modo cooperativo e non conflittuale tutti i legittimi interessi in campo.

I nostri dubbi, proprio circa l'assenza di garanzie che evitino la costruzione di un sistema aeroportuale che porrebbe i due scali in un ottica non di collaborazione sinergica, ma di concorrenza sfrenata a danno di Pisa, non possono certo essere fugati dalla tardiva e strumentale presentazione delle cosiddette “Linee Guida su Piano strategico per SAT ed AdF”, linee che peraltro sorvolano sul tema della lunghezza della pista, che  invece resta centrale perchè da esso discendono concretamente conseguenze di natura economico sociale, oltre che ambientali.

Per queste ragioni riteniamo che lo scalo pisano continui ad essere la "porta" della Toscana nel mondo, rafforzando il suo ruolo nell'interesse della collettività, prima beneficiaria del suo aeroporto e quindi  sosterremo fino in fondo le iniziative intreprese dal Sindaco di Pisa e dal Presidente della provincia a partire intanto dal Consiglio comunale tenutosi ieri e dal consiglio provinciale di lunedì prossimo. Con la stessa ferma convinzione, infine, sosterremo e parteciperemo a tutte le iniziative che le nostre comunità certamente intreprenderanno per far sentire la loro voce su una questione di capitale importanza.

Francesco Nocchi, Segretario provinciale Pd Pisa
Andrea Ferrante, Segretario Pd unione comunale Pisa

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