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Tasse a Pontedera: pressione fiscale aumentata del 44% in 3 anni

Se la media nazionale calcolata dalla Corte dei Conti, a seguito dei tagli statali, si attesta sul 22%, a Pontedera l'aumento è stato doppio, con stabilita un'entrata dedicata alle tasse nel bilancio di previsione 2015 di oltre 26 milioni di euro

La Corte dei Conti ha recentemente pubblicato la 'Relazione sulla finanza locale', dove fra le varie considerazioni si mettono in luce i tagli agli enti locali operati dal Governo, con il conseguente aumento della tassazione da parte degli enti inferiori, in primis i Comuni. La cifra media nazionale di incremento riscontrata per loro è stata del 22% in 3 anni, per una quota pro capite che nel 2014 si attesta a 618 euro a testa. Nel 2011 era di 505 euro.

Da queste basi partono le considerazioni di Alessando Tantussi e Domenico Pandolfi, quest'ultimo consigliere comunale di Forza Italia a Pontedera. E' proprio la città della Vespa ad essere messa sotto osservazione perché, bilanci alla mano, la pressione fiscale sembra aumentata ben oltre la media nazionale: si parla di un +44% in 3 anni. In cifre, considerando il prelievo totale previsto per il 2015 pari a 26 milioni e 149mila euro, su una popolazione di circa 29.200 persone, fa 895 euro a testa, 277 euro in più rispetto la media nazionale.

Nel contesto di crisi attuale le risorse finanziarie del Comune di Pontedera non sembrano però diminuite, ma aumentate. Tantussi e Pandolfi infatti rilevano come nel bilancio consuntivo del 2012 il Comune abbia indicato come entrate totali 43 milioni e 152mila euro, con invece previste nel bilancio di previsione del 2015 entrate e spese pari a 94 milioni e 915mila euro. Praticamente il doppio, con parte di questo incremento proprio rappresentato dalla pressione fiscale, passata dai circa 18 milioni del 2012 a 26 milioni e 149mila euro del 2015.

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