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Piaggio e settore delle due ruote: interrogazione della senatrice Maria Grazia Gatti (Pd)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Interrogazione in commissione della senatrice Pd Maria Grazia Gatti per chiedere al Governo «quale sia la politica industriale volta allo sviluppo del motociclo in Italia e quali iniziative intenda adottare allo scopo di favorire la piena operatività e produttività di un settore che riveste una notevole importanza nel nostro Paese e in particolare nella regione Toscana sede del più grande costruttore europeo di veicoli motorizzati a due ruote». Così si evince dal testo che ha come prima firmataria la parlamentare pisana e al quale hanno aderito anche Valeria Fedeli, Vannino Chiti, Claudio Martini, Marco Filippi e Salvatore Tomaselli.

Nelle scorse settimane il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, ha reso nota l’intenzione del Governo di adottare provvedimenti finalizzati all’incentivazione del settore industriale, al fine di agevolare la ripresa del comparto, ma tra gli ambiti di intervento annunciati non rientrano quelli legati allo sviluppo e al potenziamento dell’industria dei motocicli. Questo nonostante l'esistenza di un gruppo come Piaggio che a Pontedera impiega quasi 3mila dipendenti, in un contesto che vede sempre più difficoltà nella produzione di veicoli a 3 e 4 ruote. Durante questo lungo periodo di crisi, lo stabilimento, pur non sfuggendo alle conseguenze prodotte dalla sfavorevole congiuntura economica, è riuscito a "reggere" la crisi. Tale tenuta è stata resa possibile dai valori positivi del mercato statunitense e dall’ampio ricorso alle varie forme di ammortizzatori sociali: particolare importanza ha rivestito l’utilizzo dei contratti di solidarietà, prorogati anche per l’anno in corso.

«Nonostante la capacità di sostenere l’impatto della recessione, il gruppo Piaggio ha evitato però di prendere impegni per il prossimo quadriennio, anche solo in relazione alle prospettive occupazionali. Le esitazioni sugli investimenti derivano anche dalla preoccupazione causata dalla crisi della produzione di serie del marco Aprilia – precipitata dai 90 mila scooter venduti nel 2008 ai 30 mila del 2013 – e dalla asserita incapacità di risollevare il mercato delle tre ruote».
«Il contesto descritto rileva la necessità di interventi in grado di valorizzare realtà produttive sane, come quella rappresentata dalla Piaggio e di renderle pronte a sfruttare proficuamente le occasioni che la prospettata ripresa economica potrà fornire. La politica industriale del Governo deve necessariamente tener conto del mercato delle due ruote, al fine di preservare e sviluppare un settore fondamentale dell’apparato produttivo italiano».

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