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Autobus a Pontedera: "Il sistema non funziona, pericolo al Villaggio Scolastico"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La situazione del servizio di trasporto pubblico degli studenti del Villaggio Scolastico è, da tempo, assai critica. Alla chiusura delle scuole una fiumana di ragazzi impazienti si riversa su via Veneto, attraversandola in più punti, per raggiungere il parcheggio dello Stadio e cercare di trovare un posto utile sui bus in attesa.

Una prima difficoltà emersa spesso dall'inizio dell'anno scolastico è il numero ridotto di pullman rispetto agli studenti, che determina un vero assalto ai mezzi, il loro sovraffollamento e la possibilità che alcuni studenti non riescano a trovare un mezzo per tornare a casa. A questo problema se ne sovrappone uno di sicurezza, legato alla difficoltà di gestire migliaia di studenti e decine di mezzi pubblici. Ricordiamo, purtroppo, il terribile incidente che coinvolse un ragazzo schiacciato da un bus, un anno fa. Dopo quella tragedia molti interventi hanno portato a una regimazione degli spazi di manovra dei mezzi e uno scaglionamento degli accessi.

Bene, ma non basta. Qualunque soluzione di razionalizzazione e smistamento degli imbarchi, sul modello di quello della Stazione, è incapace di eliminare un terzo gravissimo pericolo: l'attraversamento di una strada di traffico intenso da parte di tutti questi studenti. Che sbucano sulla via principale da varie strade e in modo sparso, rendendo ardua ogni opera di controllo e sorveglianza.

Ci chiediamo se i progetti in essere per trasformare e modernizzare il Villaggio Scolastico possano prescindere da una soluzione definitiva di questa situazione, per cui gli studenti dopo aver percorso centinaia di metri devono attraversare una via trafficat a per montare a bordo degli scuolabus.

Purtroppo l'eredità di una urbanizzazione miope della città, che ha collocato il Villaggio Scolastico in una zona priva di sbocchi alternativi e sicuri, complica molto la situazione. Ma continuare a progettare il futuro di questa zona senza identificare una modalità diversa e più sicura per l'accesso ai mezzi di trasporto, che non contempli più l'attraversamento di Via Veneto, rischia di essere altrettanto miope.

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