Cittadella militare a Coltano, si infiamma il dibattito politico: un coro di no al progetto
La costruzione della struttura continua a sollevare un vespaio di polemiche. Ancora critiche al Partito Democratico
Una cittadella militare a Coltano che continua a far discutere e a moltiplicare le voci di dissenso su un progetto pubblicato lo scorso marzo in Gazzetta ufficiale e che ha sollevato un vespaio di polemiche visto il momento storico segnato dalla guerra in Ucraina, ma anche per le minacce all'ambiente, a quel territorio naturale del Parco, il cui Ente gestore, come sottolineato dallo stesso presidente Lorenzo Bani giorni fa, non è stato coinvolto nel piano.
L'intervento del Pd pisano e quella lettura del progetto da "indiscrezioni stampa" hanno fatto saltare sulla sedia la sinistra di Una città in comune e Rifondazione comunista. Oggi, dopo le parole dell'ex assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, attuale capogruppo Pd in Regione, che annuncia un "atto ad hoc" in Consiglio regionale per riaprire il confronto con il Ministero e scongiurare l'intervento, è ancora Rifondazione comunista ad intervenire alimentando la discussione tutta politica di un progetto definito in poche righe sulla Gazzetta ufficiale.
"Leggiamo con un certo sconcerto la nota del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, che annuncia un atto per ridiscutere col Ministero della Difesa e le autorità militari il progetto della base militare a Coltano - sottolinea Alessandro Favilli, segretario regionale PRC Toscana - forse il Ceccarelli è un omonimo del Vincenzo Ceccarelli assessore regionale quando la Regione ha inviato al parco la richiesta di parere sul progetto della base di Coltano? Dove erano Ceccarelli e il suo partito che oggi annunciano barricate quando la Regione Toscana riceve il progetto e lo gira all'Ente Parco per conto dell'Arma dei Carabinieri? Quale era la posizione di Ceccarelli e del suo partito su questa vicenda allora, cioè nell'aprile del 2021? E se il nostro consigliere Ciccio Auletta non avesse tirato fuori il progetto, il Partito Democratico e Ceccarelli avrebbero aspettato le ruspe a Coltano per esprimersi? Perchè Ceccarelli non ci dice cosa ha fatto la Regione Toscana in sede Comipar invece di annunciare atti come se provenisse da Saturno? Arriva il momento in cui un partito deve smettere di prendere in giro i cittadini e le cittadine, davanti all'evidenza rimane solo assumersi le proprie responsabilità. E quelle del PD, in questa vicenda, sono evidenti e gravissime".
Critiche dal Pd arrivano anche dal fronte opposto, dalla destra, con Maurizio Nerini, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Pisa: "La vicenda della costruzione della nuova cittadella militare mai come oggi fa capire quanto il PD pisano sia allo sbando alla ricerca di una collocazione politica che rincorre da tempo ma che raggiunge davvero vette mai toccate - dice Nerini - sul sito del Comune si possono trovare tutti documenti approvati negli anni per il raggiungimento di quel 'Progetto Caserme', da sempre portato avanti proprio dal PD, sbandierato per vent'anni come la soluzione per risolvere i problemi di Pisa su molti aspetti logistici, di vie di comunicazione, di accoglienza dei turisti. Infatti il Protocollo d’Intesa del 2001 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i successivi atti, non ultima la variante di monitoraggio del 2017 durante la gestione del PDS-DS-PD soprattutto con i sindaci Fontanelli e Filippeschi, vedevano tutti gli interventi di riqualificazione urbanistica comunque connessi alla riallocazione degli insediamenti militari della città: 'Artale' in via Roma, 'Curtatone e Montanara' in via Giordano Bruno e 'Bechi Luserna' in via Aurelia. Se per le prime due stiamo definendo noi oggi i progetti in esecuzione, la 'Bechi Luserna', che era sempre stata la panacea per il PD, pisano e regionale almeno, ha di fatto ingessato, inchiodato Pisa sui piani ricordati per tutto questo tempo. Non si era fatto i conti con l'oste, cioè il Ministero della Difesa, oggi a guida Pd, che non ha mai mollato la presa sulla caserma e che è sponsor della cittadella militare a Coltano... e il Pd pisano non trova di meglio di andare contro se stesso... magari col discorso puerile 'era meglio Ospedaletto' non rendendosi nemmeno conto delle variate necessità della città".
Ha presentato un'interrogazione parlamentare per fare luce sul progetto di costruzione della cittadella militare a Coltano Nicola Fratoianni, segretario nazionale di SInistra Italiana, che chiede senza mezzi termini di fermare il progetto: “Già il fatto di utilizzare i fondi del Pnrr per costruire una nuova base militare è di per se’ un fatto grave e sbagliato. Ma se poi questa base militare va a insistere su un territorio già gravato da molte altre servitù militari è ancora più sbagliato. Se infine questa base militare va a intaccare pesantemente un parco naturale, distruggendo almeno 70 ettari di territorio, siamo ben oltre ogni immaginazione possibile". “Quello che il governo Draghi - prosegue il leader di SI - ha deciso di fare a Pisa, dentro il Parco di San Rossore passando sopra la testa di ogni ente locale, e con le proteste di tutto il mondo delle associazioni ambientaliste deve essere fermato. È per questi motivi, ragionevoli sul metodo e ancor più sul merito, che mi rivolgo anche a Letta e a Conte: cari amici - conclude Fratoianni - serve anche una vostra reazione contro una scelta illogica e sbagliata”.
Fermamente contrario al progetto anche il movimento toscano delle Sardine che "chiede con forza al presidente della Regione Toscana e al presidente del Consiglio Regionale di prendere una posizione contraria rispetto a questa opzione". "Di fronte ad una riduzione della spesa pubblica generalizzata - sottolineano le Sardine - crediamo che qualsiasi realtà che si rispecchi nei valori della sinistra debba contrastare la costruzione della nuova base a Coltano, affiancando concrete richieste di investimenti in settori funzionali al progresso individuale e collettivo della nostra comunità".