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Contro il Bilancio consuntivo, Rifondazione: "L'amministrazione accantona risorse"

Rifondazione e Una città in comune attaccano: “Non è buona amministrazione quella che accantona risorse, ma quella che risponde ai bisogni sociali della cittadinanza”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Rifondazione Comunista ha votato contro il Bilancio Consuntivo 2012 in Consiglio Comunale. Con la lista “Una città in comune” la valutazione politica del lavoro della giunta uscente è negativa: “In tutti questi anni l’amministrazione ha fatto fare sacrifici inutili ai cittadini. L’avanzo di 10 milioni non andava creato, ma occorreva dare risposte ai bisogni dei cittadini più colpiti dalla crisi”

Nella seduta straordinaria del 2 maggio, il Consiglio Comunale di Pisa ha discusso e votato il Bilancio consuntivo 2012. Il primo dato politicamente rilevante di questo atto dell’amministrazione uscente è l’avanzo di amministrazione di circa 10 milioni di euro: una cifra importante, che per metà risulta da avanzi di bilancio accumulati e non spesi negli anni passati, e per l’altra metà risulta da una sottostima dell’incasso proveniente dall’IMU.

Questa situazione di bilancio viene presentata come il segno di una sana amministrazione. In realtà, in un momento di profonda crisi economica e sociale, la scelta della giunta di non destinare più risorse alle politiche abitative e sociali, e di non abbattere al minimo consentito dalla legge (0,2%) l’aliquota dell’IMU per i redditi medio-bassi, come Rifondazione Comunista ha sempre chiesto in Consiglio Comunale, costituisce una scelta sbagliata. Invece che di una buona amministrazione questa scelta è un segno di come la giunta uscente sia sempre stata più sensibile alle questioni contabili che non ai bisogni sociali della cittadinanza.

Scelte di bilancio diverse erano e sono possibili. L’avanzo di amministrazione infatti può essere utilizzato per abbattere il debito, fare investimenti o finanziare in spesa corrente interventi non ripetibili. Per noi alleviare la crisi economica e sociale a Pisa rappresenta la priorità a cui destinare ogni risorsa aggiuntiva. Oggi una famiglia su dieci in città vive un disagio abitativo a cui non viene data risposta. Hanno superato quota 1000 gli sfratti per morosità incolpevole. Ci sono sempre 1200 persone circa in graduatoria per avere accesso alle case popolari. Così come ci sono ancora un centinaio di alloggi popolari di risulta in attesa di essere ristrutturati e consegnati agli aventi diritto. Ci sono infine circa 1100 famiglie in graduatoria per l’integrazione all’affitto, tenendo anche conto che le risorse destinate a questo scopo restano insufficienti: per la categoria A, quella più disagiata, vengono infatti destinate in media meno di 100 euro al mese a famiglia.

Altro capitolo su cui sarebbe stato importante intervenire è quello degli asili nido. L’azzeramento delle liste d’attesa propagandato dall’amministrazione comunale è in gran parte un bluff. Molte famiglie non hanno fatto domanda, oltre che per problemi di distanza delle strutture dal domicilio o dal luogo di lavoro, anche a causa delle rette che sono tra le più alte della Toscana e dell’intero paese: Pisa è l’ottavo Comune con le rette più alte d’Italia, come rilevato da una recente indagine di Cittadinanza Attiva. Abbattere le rette per i redditi medio-bassi e ampliare l’offerta di asili pubblici in città, eliminando i contributi agli asili privati, costituisce un altro buon esempio di come si poteva utilizzare l’avanzo di bilancio per alleviare la crisi. Infine, la questione tariffaria. La nuova tariffa rifiuti e servizi (TARES) che entrerà in vigore entro il 2013, porterà in alcuni casi le famiglie a raddoppiare le proprie uscite. Le agevolazioni previste dall’amministrazione per le famiglie numerose sono insufficienti: 1 milione di euro spalmato sugli aventi diritto producono, alla fine, degli sconti che non risolvono il problema.

Altro punto politicamente rilevante del Bilancio consuntivo è costituito dal Piano degli investimenti. Nel 2012 era stato approvato un piano di circa 80 milioni di euro, di cui solo meno del 20% è stato realizzato. Tutte le volte che l’amministrazione cita il dato preventivato sugli investimenti fa prevalere le ragioni della propaganda su quelle della corretta informazione. La copertura degli investimenti attraverso il piano delle alienazioni è fittizia: solo 3 milioni sono stati effettivamente ricavati da questa fonte, perché gli immobili in vendita non vengono comprati. La parte di investimenti realizzata con fondi propri, spesso in compartecipazione con fondi regionali ed europei, è in gran parte concentrata nel centro storico, lasciando completamente scoperti i quartieri periferici. Il Piano degli investimenti che abbiamo in mente noi ha due diverse priorità: riqualificare le periferie e realizzare piccole e medie opere, utili e necessarie: manutenzione delle strade, marciapiedi, messa in sicurezza idrogeologica del territorio per prevenire gli allagamenti e messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire dalle scuole.

Rifondazione Comunista Pisa

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