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Cantiere fermo a Sant'Ermete: "Individuare i responsabili, basta attese e propaganda"

Le minoranze consiliari insistono sulla necessità di una Commissione d'inchiesta per ricostruire tutto l'iter della vicenda. E nella variazione di bilancio compaiono 800mila euro per il completamento

Sarà un Consiglio Comunale 'caldo' quello del prossimo 12 aprile, quando si discuterà circa l'istituzione o meno di una commissione d'inchiesta dedicata al cantiere dei nuovi 33 alloggi delle case popolari a Sant'Ermete, fermo dallo scorso settembre. Tutte le minoranze consiliari ed il gruppo misto hanno promosso la richiesta prima in Seconda Commissione, ipotesi però rigettata dal voto contrario dalla maggioranza. La vicenda è rimontata a seguito delle ultime rivelazioni fatte dal Comitato di Sant'Ermete sul contenzioso in corso fra la ditta costruttrice ed Apes, da cui emergono tempi e criticità che hanno portato ad uno stop che certamente danneggia e ritarda di chissà quanto tempo l'ultimazione dei lavori. 

In conferenza stampa stamani, 6 aprile, i consiglieri Francesco Auletta, Olivia Picchi e Antonio Veronese (assente Gabriele Amore per motivi di salute), hanno ribadito i punti politici della questione, anche in vista dell'assemblea che tratterà una prossima variazione di bilancio. "La nostra proposta di Commissione d'inchiesta - ha riassunto Auletta (Diritti in Comune) - vuole accertare le eventuali responsabilità e dare risposte ai cittadini, sui tempi e sugli interventi realizzabili. Vogliamo sia fatta luce su tutto l'iter, dal mancato finanziamento regionale al contenzioso, fino all'escussione delle garanzie, che al momento sembra non ci sia stata. A maggior ragione perché la Giunta, nello stesso Consiglio Comunale, porta una variazione di bilancio con previsti 800mila euro legati ad un 'completamento del cantiere', cifra al momento ingiustificata se pure Apes nella sua relazione dice di non poter quantificare i costi necessari allo scopo".

"Siamo passati dalla Seconda Commissione - ha affermato Picchi (Pd) - perché volevamo presentare la richiesta in Consiglio all'unanimità, nell'interesse della città. La maggioranza si dichiara disponibile ai residenti, poi affossa la richiesta. Mi chiedo cosa ci sia da nascondere. Diranno che ci sono responsabilità passate o di altri, va bene: accertiamolo. La Commissione d'inchiesta avrà questo scopo preciso e 30 giorni per farlo. E potrà controllare non solo la propria partecipata Apes, ma anche l'operato della ditta, allargare insomma il campo, cosa che una 'normale' commissione consiliare di controllo non può fare, oltre che già deve lavorare alle questioni ordinarie". Sugli 800mila euro previsti "si tratta di fondi al momento 'fittizi', cioè legati a possibili entrate future per alienazioni. Non vogliamo che i residenti siano illusi, c'è bisogno di sapere nel dettaglio come si può riparare a questa situazione".

Sulla celerità delle risposte spinge il consigliere Veronese (Patto Civico): "Abbiamo fatto due sopralluoghi alle case popolari, abbiamo visto l'indecenza, le cattive condizioni con danno alla salute, in cui vivono gli abitanti di Sant'Ermete. Bisogna intervenire subito, indipendentemente dalle questioni procedurali. Per questo sollecitiamo Comune ed Apes affinché certamente siano rispettati bandi e regole, ma anche che siano accelerati i tempi di azione".

Diversi elementi sono da chiarire nel merito per Auletta e Picchi, che si chiedono "come è possibile che Apes possa rispondere nel merito del caso in Commissione, ma poi per certificare le condizioni del cantiere si aspettano mesi, con la relazione volta alla risoluzione per inadempimento della ditta? Non si potevano fare delle verifiche prima? Apes prende in considerazione le segnalazioni di residenti ed altri enti sulle condizioni delle case? Perché non si può pagare affitti per abitazioni non a norma. La ditta lamenta errori e cambi progettuali per la mancata prosecuzione del cantiere, chi è responsabile di tutto ciò?".

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