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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Quattro feste per l'identità regionale: il Capodanno Pisano diventa 'Toscano'

E' l'idea del neo presidente del Consiglio Regionale Giani che, tra le varie proposte, ha lanciato la possibilità di un Capodanno Toscano da celebrare il 25 marzo. Polemiche in città per il timore dell'espropriazione di una festa tutta pisana

Quattro feste per celebrare l'dentità della Toscana, tra cui quella del 25 marzo in cui verrà celebrato il Capodanno Toscano. E' l'idea lanciata dal neo presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani. Una proposta che ha scatenato diverse polemiche in città perchè ha fatto pensare all'espropriazione di una festa tutta pisana.

LA STORIA. Oggi a ricordarlo è soprattutto Pisa, anche se festeggiamenti solenni sono stati recuperati da alcuni anni anche a Firenze e Siena. In realtà il Capodanno Toscano è stato festeggiato in tutta la regione fino al 1750. Il 25 marzo infatti è legato all'Annunciazione alla Madonna, un evento per cui è stata coltivata una forte devozione in Toscana. Se è vero che il 25 marzo era considerato l'inizio dell'anno in tutta la Toscana è però vero che il Capodanno Pisano presentava una caratteristica unica, perchè legata ad un diverso computo del tempo: in sostanza a Pisa si era un anno avanti rispetto agli altri calendari regionali (oggi saremmo già nel 2016).

LA PROPOSTA. La proposta del presidente del Consiglio Regionale è quella di istituire quattro feste che dovranno celebrare l'identità toscana. La prima è quella del 30 novembre, per ricordare l'anniversario dell'abolizione della pena di morte nel Granducato (1786). Le altre saranno appunto il Capodanno Toscano (25 marzo), l'Indipendenza della Toscana (27 aprile) e l'anniversario della prima seduta del Consiglio Regionale e dell'istituzione della Regione nel 1970 (13 luglio).

POLEMICHE. La proposta dovrà ovviamente essere portata in Consiglio Regionale ed essere poi approvata ma ha già scatenato polemiche, in quanto si teme un'appropriazione di una delle ricorrenze sentite a livello locale. Pisa ha già chiesto alla Regione di essere lei la capofila delle celebrazioni della futura festa, e presto dovrebbe esserci un incontro tra Giani e l'assessore di Pisa alle Manifestazioni storiche Federico Eligi per iniziare il percorso organizzativo. L'idea del presidente del Consiglio Regionale non dovrebbe insomma togliere niente a Pisa, anche se il dubbio è quello di standardizzare una festa che in ogni città presentava alcune caratteristiche del tutto peculiari.

Sulla vicenda è intanto intervenuta Irene Galletti, neo consigliere regionale del M5S. "Al di là delle perplessità - afferma la Galletti - sulla proposta di ben 4 'Feste della Toscana' (non riesco a comprendere la necessità di quattro differenti giorni di festa per lo stesso ente, per non parlare dello stanziamento di fondi che questo comporterebbe: una sola e celebrata con la dovuta solennità sarebbe senza dubbio preferibile), le proposta di istituire un 'Capodanno Toscano' al posto dei festeggiamenti solenni che già da diversi anni sono stati recuperati in città come Pisa, Siena e Firenze mi appare come un inutile appiattimento e banalizzazione".

"Si tratta infatti di tre eventi - proseguo il consilgiere 5 Stelle - che, pur partendo dall'assunto comune dello Stile dell'Incarnazione, nacquero e si caratterizzarono in realtà cittadine che all'epoca presentavano peculiarità politiche e culturali tali da caratterizzare lo stesso evento in modi spesso molto differenti. E a chi o cosa gioverebbe l'appiattimento anche solo a livello di nome di una tale ricchezza di tradizioni, usi, costumi, ritualità e fondamenti storico-culturali? Neanche al marketing turistico, dato che tutti sanno quanta parte del successo riscosso dalla nostra regione in tutto il mondo sia dovuto alle sue mille sfaccettature di panorami, caratteristiche e realtà locali. Dubito - conclude la Galletti - che questa o altre 'toscanità' artificiali piacerebbero a molti cittadini e cultori della storia e delle tradizioni locali".

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