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Cascina: regolamento per la costituzione ed il funzionamento dell’assemblea comunale dello sport

LA LISTA L.S.A. EVIDENZIA : ERRORI, LACUNE E MANCANZA DI DEMOCRAZIA

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato il regolamento che disciplina il funzionamento della consulta dello sport e nonostante le numerose segnalazioni intervenute su delle evidenti lacune, poste in risalto dalla nostra lista, quest’ultime non hanno trovato alcun accoglimento. Da oggi, grazie a tale “nuovo” regolamento, la funzione consultiva dello sport cascinese sarà ad esclusivo appannaggio delle sole “realtà sportive strutturate” e vedrà escluse tutte le realtà che promuovono e svolgono lo sport sotto altre forme. Ad esempio non avranno alcun ruolo e né voce in capitolo i gruppi sportivi, i centri parrocchiali, gli Enti del Terzo Settore, tutte organizzazioni che svolgono attività sportiva e sono anche gestori d’impianti, seppur non interessate alla qualifica “Dilettantistica”. Le esclusioni dall’elenco degli “invitati” non riguardano quindi le sole realtà sportive, ma anche istituzioni sportive quali le Discipline Sportive Associate (Biliardo, Kung Fu, Muay Thai, ecc.) e le loro affiliate, comunque riconosciute dal CONI, oltre che le Associazioni Benemerite come l’Unione Nazionale Veterani dello Sport e la Medicina dello Sport che non potranno prendere parte attiva nel momento in cui si avanzeranno delle proposte sportive sul territorio cascinese. Lo riteniamo un atto grave ma, di maggior gravità è la giustificazione addotta alle nostre segnalazioni: i tagli sono stati definiti un “alleggerimento della burocrazia” (derubricando a pura semplificazione la trasparenza della cosa pubblica e la riduzione della democrazia. BENE A SAPERSI!) per rendere, volutamente, “chiara e corretta la qualifica dei soggetti che possono far parte dell’organismo, anche perché l’estensione andrebbe a soggetti che con lo sport hanno poco a che vedere, cioè sono correlati ma lo sport è un’altra cosa”. Si tratta di affermazioni lesive della definizione di sport e in evidente contrasto con la normativa vigente che manifestano l’incompetenza dimostrata nel trattare temi così specifici e impattanti sul tessuto sociale del territorio, soprattutto quando possono esser di contrasto alle fragilità che, con sempre maggior frequenza, incidono sul benessere psicofisico dei cittadini. Emerge inoltre una velata ipocrisia ormai consuetudine di un’amministrazione che, come in altri casi e in maniera manichea, tenta di vendere come soluzione inclusiva un orno selettivo che favorirà solo una parte ben definita del più complesso mondo dello sport. Una domanda infine: se l’amministrazione intendesse affidare la conduzione di un proprio impianto sportivo ad un Ente di Terzo Settore che gestisce già un impianto di proprietà Comunale, come intenderà giustificare a quest’ultimo l’impossibilità che possa prendere parte anche alla sola Assemblea?

Lista : Lavoro Sviluppo e Ambiente

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