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Vauro e l'attacco alla Ceccardi, il governatore Rossi: "Non si insulti Cascina"

Il vignettista nel criticare la politica sui migranti del sindaco aveva definito Cascina una 'città del c...o'. Il presidente della Regione fa autocritica: "Città alla Lega per nostri errori"

Sempre molto attivo sul social in blu, il governatore della Toscana Enrico Rossi è intervenuto su Facebook sull'attacco di Vauro al sindaco di Cascina Susanna Ceccardi circa la gestione della questione accoglienza. Dopo l'affondo, in cui la cittadina è stata definita "un paesetto del c...o", e la risposta della stessa Ceccardi che ha minacciato querela, Rossi prende le difese della storia di Cascina.

"Voglio stigmatizzare queste parole - scrive - ricordando a tutti che Cascina è stata una grande città del lavoro artigiano, con mobilieri insuperabili nel proprio mestiere. Una città di sinistra e antifascisti, una città moderna, di commerci e imprese all'avanguardia; sede di Virgo, centro ricerche che ha contribuito alla scoperta delle onde gravitazionali, e d'un polo tecnologico d'eccellenza; luogo di residenza, infine, di intellettuali, ricercatori e operatori di servizi che lavorano nella vicina Pisa. Cascina è poi la città dei miei amici e compagni: Gino Nunes e Carlo Cacciamano, che purtroppo ci hanno lasciato. Grandi amministratori comunisti, onesti, capaci e amati dal popolo".

La valutazione diventa politica, ed il presidente fa anche autocritica: "Il fatto doloroso, che adesso sia caduta per nostri errori nelle mani della Lega, non autorizza nessuno a lanciare insulti contro la nobile città di Cascina. Dalla sua storia d'antifascismo, lavoro e sinistra troveremo forza e consenso per riconquistare il comune alle forze democratiche".

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