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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Case popolari a Cascina, l'assessore Ziello: "Graduatoria definitiva con 16 stranieri su 114 ammessi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Le case popolari prima agli italiani non è soltanto uno slogan da campagna elettorale ma un’azione concreta che può essere realizzata con degli atti effettivi.

Infatti se si scorre la nuova graduatoria definitiva per l’assegnazione delle case popolari risultano esserci soltanto sedici stranieri su centoquattordici ammessi, confermando, di fatto, l’obiettivo che avevo inserito nelle linee di mandato con cui ci siamo presentanti alla cittadinanza, in cui avevo scritto che si sarebbero riequilibrati i criteri per la formulazione delle graduatorie sul Sociale, privilegiando i nostri cittadini storici. 

Con questa graduatoria ho ottenuto il risultato che volevo, permettendo agli italiani di accedere ai primi posti per l’assegnazione dell’alloggio popolare, attraverso la richiesta per tutti i cittadini stranieri di produrre, agli Uffici delle Politiche Abitative, le certificazioni autenticate, dall’ambasciata di riferimento, attestanti l’assenza di diritti di proprietà all’estero, equiparando il controllo che già avviene regolarmente sui cittadini italiani. 

Grazie a questa richiesta sono stati esclusi cinquantasei cittadini stranieri per certificazioni assenti o difformi e inoltre è emerso che sei richiedenti erano possessori di beni immobili all’estero. Era piuttosto incomprensibile che i cittadini italiani fossero sottoposti alla verifica dei propri beni e ciò non valesse anche per gli stranieri. 

Con la richiesta di tale documentazione chi sa di non aver diritti agli aiuti evita di chiederli perché sa che tanto la domanda non verrà accettata. 

Con questo risultato ho conseguito circa il 75% degli obiettivi programmati nelle Politiche Abitative e Sociali. 

Le priorità della Lega, sul Sociale, sono date da tre grandi principi: prima gli italiani, equità sociale e turn-over tra i beneficiari degli interventi.

Il primo principio è di vitale importanza: chi ha contribuito alla costruzione dell’attuale sistema di welfare, pagando per anni le tasse, se per qualche motivo si trova costretto a dover chiedere aiuto al Comune, deve essere messo al primo posto, rispetto a chi arriva dall’altra parte del mondo poiché è grazie ai sacrifici contributivi degli italiani se tante persone straniere possono beneficiare di un sistema di supporto sociale. 

Grazie a questa graduatoria saremo in grado di dare una risposta più forte ed efficace all’emegenza abitativa.

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