Caserma Artale: critiche al progetto fra Valutazione Ambientale Strategica e viabilità
Diritti in Comune e La Città Ecologica espongono aspetti critici del recupero previsto dall'amministrazione comunale pisana
Continua a far discutere il progetto di recupero della caserma Artale, con nuove critiche e richieste di integrazione segnalate dal gruppo consiliare Diritti in Comune e dall'associazione ambientalista La Città Ecologica.
"Il Piano di recupero della Caserma Artale - informa in una nota la lista di Ucic-Prc - deve essere assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica (Vas) e necessita di un maggiore approfondimento delle criticità, 'non essendo possibile escludere impatti significativi/negativi sull'ambiente, derivanti dall’attuazione dei relativi interventi'. E’ questa la conclusione della relazione redatta dal Nucleo Comunale per le Valutazioni ambientali sulla proposta di piano di recupero della ex-Caserma Artale, presentata dalla San Ranieri srl. L'attuale proprietà, che è in realtà un newco controllata interamente da Ad Casa (la stessa società immobiliare fiorentina che sta realizzando la trasformazione in residenze dell’ex-cinema Ariston grazie alla variante ad hoc fatta dalla amministrazione Conti) ha acquistato i 18mila metri quadrati della ex Caserma Artale per meno di 4 milioni di euro, con una maxi svendita da parte del Demanio".
Il progetto, ricorda la lista, prevede "un nuovo edificio residenziale di 4 piani, un albergo, un parcheggio multipiano a 4 piani, trasformando un teatro in aree commerciali, prevedendo cancellate per chiudere gli spazi, senza alcuna relazione con le trasformazioni dell'area del Santa Chiara". "L’obiettivo - opposto secondo il gruppo - deve essere quello di un intervento innovativo ed adeguato ai cambiamenti ambientali, climatici, sociali e non un piano che risponde esclusivamente a criteri di massima redditività dell’insediamento e di sfruttamento intensivo di tutte le superfici preesistenti, con impatti pesanti e negativi sul futuro del quartiere e della città". Un progetto quindi che "va subito fermato, avviando di contro un progetto innovativo, pilota, nell’ottica della transizione ecologica e della promozione sociale, attraverso una forte strategia pubblica, definita attraverso il dibattito pubblico e la partecipazione".
Per La Città Ecologica appare chiaro come "il piano di recupero produrrebbe un notevole incremento di carico urbanistico", documento che inoltre "non risulta pubblicato nel Sito del Comune nonostante la cosa risulti obbligatoria in base al Piano Triennale per la prevenzione della corruzione. La Città ecologica il 19 ottobre ha sollecitato l’Amministrazione ad adempiere mediante Accesso Civico Semplice".
Dal punto di vista dei contenuti al momento conosciuti, ci sono vari aspetti contestati, fra cui il parcheggio multipiano in via Pisano, "pubblico e non pertinenziale, del tutto improponibile: incentiverebbe i turisti ad arrivare in auto fino a pochi passi dal Duomo. Quell’area, a partire dall’inizio di via Roma, a nostro avviso dovrebbe essere inserita nella ztl. Oltre tutto il parcheggio multipiano e il nuovo edificio imporrebbero la realizzazione di una viabilità nello spazio interno che ridurrebbe sensibilmente la fruibilità di quella che deve essere un piazza pubblica totalmente, o almeno in massima parte, a verde".
"Appare inoltre non condivisibile - prosegue l'associazione - voler destinare a un ulteriore minimarket in centro storico l’edificio Teatro, storico e vincolato, per il quale il vincolo prevede solo 'funzioni pubbliche'. A nostro avviso il PdR presentato non risulta conforme né alle prescrizioni presenti nell’Atto d’indirizzo approvato dal Consiglio comunale né a quelle dettate dal Decreto di apposizione del vincolo sugli edifici storici presenti nell’Area dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo".