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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Caserma Artale, Ucic-Prc: "Bene pubblico svenduto alla rendita"

Il gruppo politico chiede un Consiglio comunale dedicato, criticando il piano dell'amministrazione

"Massima redditività dell'insediamento e di sfruttamento intensivo di tutte le superfici preesistenti. L’interesse pubblico è completamente cancellato". Una città in comune e Rifondazione Comunista hanno affrontato oggi, 5 ottobre in conferenza stampa, il tema del recupero delle caserme, criticando il piano di recupero previsto dall'amministrazione comunale di Pisa per la Caserma Artale

"Insieme al Distretto 42 (ex Curtatone e Montanara) a gennaio del 2018 il bene è stato ceduto dal Demanio al Fondo Investimenti per la valorizzazione Comparto Extra, un fondo di investimento gestito da Cassa depositi e Prestiti, per una cifra di circa 8 milioni di euro.  E poi, tramite un’operazione si svendita e privatizzazione di aree che dopo anni potevano ritornare ad essere pubbliche ed ad uso collettivo, che il complesso è stato acquistato per una cifra inferiore ai 4 milioni di euro dalla San Ranieri Srl, ovvero ad un soggetto privato il cui unico interesse è la rendita e il profitto. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un bene comune ad uso militare che viene sì trasformato ad uso civico ma privatizzato, un bene che si vuol ristrutturare e vendere per ottenere plusvalenze nella totale noncuranza dei reali bisogni del quartiere e dei suoi abitanti attuali e futuri".

Da una analisi del piano, ecco le criticità individuate dal gruppo politico: "Non è ammissibile un aumento del traffico veicolare né la realizzazione di parcheggi con un multipiano di 4 piani, che sono attrattori di traffico (pensiamo all'ingresso/uscita dal multiplano all'angolo via Derna/via Nicola Pisano, luogo già congestionato oggi per la ricerca di parcheggi da parte di residenti, turisti, utenti dell'ospedale). Non è possibile aumentare il carico urbanistico del quartiere con un edificio per 24 alloggi di edilizia residenziale privata, che niente ha di housing sociale. Lo spazio interno non ha alcuna connotazione di spazio pubblico verde con funzioni anche sociali: quello previsto è infatti concepito e progettato in un giardino condominiale con cancelli da chiudere la sera, contrario per la fruibilità continua, costante e qualificata. La trasformazione del teatro in esercizio commerciale è del tutto inaccettabile: si tratta di un edificio di valore che deve essere recuperato a funzioni pubbliche e sociali anche per dare valore alla piazza interna e renderla un vero spazio di fruizione pubblica e di qualificazione del quartiere. Non sono, inoltre, previste relazioni di alcun tipo con l'area del Santa Chiara".

Il progetto è quindi "da rigettare". Invece "la piazza pubblica è il fulcro della rigenerazione dell'isolato, che connetterebbe secondo il progetto l’hotel studentesco e l'albergo, che dovrebbe essere pensato, in coerenza con gli altri spazi, come una struttura per l'ospitalità giovanile, di gruppi e associazioni, un ostello e non un albergo ordinario. L'area è una delle più importanti del centro di Pisa: non può essere affidata alla iniziativa privata senza approfondire e/o chiarire gli indirizzi che il pubblico vuole dargli: non può essere un mero progetto privato che calcola superfici ed inserisce funzioni per garantire il massimo profitto. Il pubblico deve controllare queste trasformazioni, non affidarle completamente al privato e non considerarlo una semplice applicazione di norme e indici.

A livello urbanistico "si deve pensare per questo isolato ad un eventuale ampliamento della ztl, non ad una aumento del traffico privato. Deve costituire un progetto innovativo, pilota, nell'ottica della transizione ecologica e della promozione sociale, ad esempio escludendo completamente le auto private. Ci deve essere una forte strategia pubblica, definita anche attraverso il dibattito pubblico e la partecipazione: per questo abbiamo chiesto un Consiglio comunale urgente a tema sul progetto di recupero della Caserma Artale".

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