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Centro raccolta rifiuti a Porta a Mare, per la Zambito lo farà Ikea, Ucic-Prc: "E' una bugia"

L'assessore all'Urbanistica risponde ad una interpellanza in Consiglio Comunale parlando di previsioni particolari nella convenzione con la Navicelli, ma la lista incalza: "Non esistono, mentire atto gravissimo"

"L'assessore Zambito ha raccontato un'evidente bugia in Consiglio Comunale. Non è stato un errore, che può sempre capitare, ha proprio svicolato la domanda perché non sapeva rispondere. Mentire così è un atto gravissimo, si va a minare la credibilità del mezzo delle interpellanze e dello stesso Consiglio".

Una Città in Comune-Rifondazione Comunista, con i suoi consiglieri Francesco Auletta e Marco Ricci, attacca così l'amministrazione sul caso del centro raccolta rifiuti in via del Gargalone, a Porta a Mare, realizzato nel 2013 e poi smantellato per essere spostato a seguito dell'allora previsto approdo di Ikea nel 2014.

Di mezzo c'è la possibilità di un danno erariale di circa 350mila euro. Del nuovo riposizionamento infatti doveva occuparsene la Navicelli, come previsto in una convenzione stipulata ad integrazione della precedente fra azienda e Comune in vista dell'approdo di Ikea. Il fallimento della Navicelli, nel 2015, ha complicato tutto. Ad oggi la struttura non c'è ed il Comune, mentre partecipa alla procedura fallimentare, vara nel 2016 una variazione di bilancio in cui si stanziano nuovi fondi pubblici per l'opera. Da qui l'interpellanza di Ucic-Prc, con cui "chiedevamo che linea l'amministrazione stesse seguendo e se stesse procedendo con la gara per affidare i lavori per un nuovo centro, spendendo due volte i soldi dei cittadini".

La risposta dell'assessore Zambito c'è stata nel Consiglio Comunale dello scorso 16 marzo 2017: "Non abbiamo proceduto alla gara per l'affidamento dei lavori semplicemente perché è stato fatto un approfondimento sulle convenzioni, perché ce ne sono due che riguardano quell'area: una che risale al 2010 e una successiva, una integrazione. La convenzione prevede che in caso di fallimento della Sviluppo Navicelli tutto quello che la Sviluppo Navicelli si era impegnata a realizzare, compreso il centro di raccolta, dovesse essere realizzato dagli aventi causa (cioè Ikea, ndr). Per questo insieme all'assessore Serfogli e agli uffici abbiamo incontrato la proprietà, cioè Ikea, e gli abbiamo fatto presente la cosa e loro hanno acquisito anche il progetto, gli abbiamo spiegato che abbiamo a disposizione anche il materiale e Ikea in questi giorni si è impegnata a deliberare nei loro modi per realizzare il centro di raccolta a loro spese. Auspico che si arrivi ad una soluzione positiva, sono moderatamente ottimista, dall'interlocuzione mi è sembrato ci fosse una buona predisposizione".

"Possibile - spiega il consigliere Ricci - che gli uffici che hanno preparato per mesi la variazione di bilancio non si siano accorti di questa clausola che 'in caso di fallimento paga Ikea'? Noi avevamo già studiato la convenzione e una simile previsione non c'era. Poi ci sembrava strano che vi fosse proprio un riferimento al fallimento. Così abbiamo verificato di nuovo e chiesto uno specifico chiarimento al segretario generale. Ci ha risposto che 'non sembrano emergere diretti obblighi di Ikea relativi alla realizzazione del centro raccolta. Gli obblighi risulterebbero invece in capo a Navicelli, in qualità di soggetto attuatore del piano'. La Zambito quindi ha riferito in aula un'evidente bugia".

"La precondizione per essere un'amministratore - incalza Auletta - è dire la verità. L'assessore si è inventata qualcosa che non esiste, se non avessimo saputo i dettagli ed avessimo ricontrollato si sarebbe potuta raccontare una storia falsa alla città parlando di Ikea obbligata a fare il centro. La verità è che si rimanda al tema fidejussioni, perché si vuole negare che la carta straccia accettata dal Comune possa fare danni. Cosa che invece fa eccome, come in questo caso: se il Comune avesse avuto garanzie valide le avrebbe potute escutere e pagare con quei soldi il centro invece che stanziare nuovamente 350mila euro, dopo averne spesi 200mila (100mila dei 300 precedenti venivano dalla Regione)".

"E' un bene se si cerca di intervenire in qualche modo per ridare il servizio mancante - conclude Ricci - ma se ci sono contatti con Ikea o altri lo si deve dire, le convenzioni vengono fatte apposta per regolare i rapporti fra pubblico e privato, le aziende non intervengono gratuitamente. Chiederemo al presidente del Consiglio Comunale di stigmatizzare il comportamento dell'assessore e di rettificare quanto detto. Inoltre chiediamo all'assessore di riflettere su quanto accaduto e di fare un passo indietro, qualora non si ritenga idonea a ricoprire questo ruolo".

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