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Manifestazione antifascista, i Cobas: "Non è retorica, ma resistenza alla barbarie"

Il sindacato torna sulla recente manifestazione di piazza per riaffermare la propria contrarietà a politiche razziste e destabilizzanti, utili a coprire le responsabilità della crisi economica causata da chi ha sostenuto in passato il Governo Berlusconi

I Cobas rilanciano il dibattito sulle manifestazioni dello scorso 14 marzo, spiegando i motivi della loro partecipazione: "La nostra adesione convinta al presidio antifascista vuole rilanciare l'antifascismo rispetto alle contraddizioni politiche e alle disperazioni sociali dell'oggi". "In Italia – analizza il comunicato del sindacato – sta soffiando un vento di destra xenofobo, razzista e come avvenuto 30 anni e passa fa in Francia capace di attirare consensi nelle classi popolari, nei soggetti colpiti dalla crisi economica, dalla riduzione ai minimi termini del welfare".

"I responsabili della crisi preferiscono deviare la rabbia verso altri obiettivi e così arrivano i luoghi comuni sui soldi sottratti agli asili per pagare i rom (gli enti locali privatizzano i servizi a domanda individuale) e si costruisce una campagna di menzogne storiche sulle foibe o sull'antifascismo. Vogliono una società militarizzata facendo leva sulla percezione di una insicurezza che è invece soprattutto economica e sociale, causata dalle politiche di austerità che loro stessi hanno sostenuto con il Governo Berlusconi".

In vista di una nuova manifestazione di destra prevista per aprile i Cobas rispondono così alle accuse on-line: "Sentirci definire su qualche blog come mentecatti, zecche, parassiti ci inorgoglisce perchè quel vocabolario è lo stesso della destra fascista di tanti anni fa che esaltava le dittature, assaltava i centri di sinistra e gli operai in lotta che venivano visti come nemici".

"Di tutto questo bisogna parlare – conclude il comunicato – ogni qual volta la destra scende in piazza, confutare i loro luoghi comuni punto su punto e ricordare che xenofobia e razzismo non sono risposte alla crisi ma solo una parte della crisi stessa. Ricordiamocelo ad aprile quando la destra scenderà di nuovo in piazza a Pisa".

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