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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Referendum costituzionale: istituito a Pisa il Comitato per il no

Ancora da definire la data del referendum confermativo della riforma della Costituzione varata dal Governo Renzi, ma intanto nasce anche a Pisa il Comitato per il no

Gruppi politici ed associazioni si muovono per difendere la Costituzione. ll referendum confermativo della riforma Renzi è previsto fra alcuni mesi, probabilmente ottobre, ed al fine di stimolare il dibattito e promuovere una posizione critica nel merito e nel metodo delle previsioni si è costituito a Pisa il Comitato per il no.

A schierarsi contro le nuove previsioni costituzionali è stato anche il Consiglio Comunale, con poi un lungo strascico di polemiche. A sostenere la posizione poi votata anche da parte di alcuni esponenti Pd sono stati i gruppi Ucic-Prc, Sel, M5S e gruppo misto. 

Alla presentazione del Comitato erano presenti i consiglieri comunali Stefano Landucci (Gruppo Misto), Elisa Giraudo (Sel) e Francesco Auletta (Ucic-Prc), insieme al presidente del circolo di Sel di Pisa Mauro Stampacchia, Letizia Episcopo (Sel) ed i componenti dell'associazione 'Possibile' Domenico Gigliotti, Emanuela Amendola, Federico Crippa e Giovanni Forti. Fra gli aderenti Rifondazione Comunista, Una Città in Comune, Cobas, Sinistra per... e Libertà e Giustizia. 

Per Mauro Stampacchia la riforma è una 'deforma costituzionale': "Il Senato non viene più eletto e viene trasformato in un organo con minori competenze, senza fiducia al governo, con lo squilibrio portato dalla legge elettorale Italicum che permette ad una minoranza di avere la maggioranza alla Camera. Si minano alla base i principi e valori costituzionali, creando un sistema facilmente controllabile tanto che se passasse la riforma poi non si potrebbe più modificare la Costituzione come si è fatto prima. Non siamo contrari agli aggiustamenti alla Carta Fondamentale, siamo contro questa riforma".

"Si snatura la Costituzione - afferma Letizia Epicopo - con un Parlamento eletto con una legge elettorale illegittima, che non rappresenta i cittadini". "E poi come è stata approvata questa riforma? - incalza Emanuela Amendola - con sedute nottetempo, a colpi di fiducia, non c'è stato alcun dibattito. Vogliamo recuperare il momento di analisi e confronto che non è stato fatto in Parlamento".

"Lo stesso Renzi - spiega Stampacchia - ha dichiarato che il referendum è un giudizio sul suo operato, che con esito negativo lui si dimetterà. Intanto non credo che lo farà, non c'è nessun legame. Ma poi è grave dirlo, è segno di analfabetismo costituzionale: non è in ballo un indirizzo di governo, ma i principi dello Stato. Il padre fondatore Piero Calamandrei diceva della Costituzione: 'Quando la approveremo i banchi del governo saranno vuoti'. Qua siamo all'opposto".

In preparazione numerose iniziative. Il 14 aprile ad esempio si costituirà il Comitato per il no della Valdera, mentre il 6 maggio il professore di diritto costituzionale Andrea Pertici sarà insieme all'Anpi nella sala consiliare del Comune di Cascina per un incontro divulgativo. "Come studenti universitario - dice Giovanni Forti - faremo eventi pubblici in piazza ed aperti a tutti per favorire il dibattito e la conoscenza". "Chiederemo anche di pronunciarsi - conclude Stampacchia - a tutti i consigli comunali, sulla scia di quanto hanno fatto il Comune di Pisa e di Vecchiano".

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