Partecipazione e confronto, i gruppi di minoranza: "Il Comune non ascolta i cittadini"
I capigruppo di PD, Movimento 5 Stelle e Diritti in Comune chiedono di coinvolgere la cittadinanza sul tema degli istituti partecipativi
"Sugli istituti della partecipazione non siamo disponibili a colpi di mano da parte della giunta e della maggioranza". sono le parole con le quali Matteo Trapani (capogruppo PD in Consiglio comunale), Francesco Auletta (capogruppo Diritti in Comune), Antonio Veronese (capogruppo Patto Civico) e Gabriele Amore (capogruppo M5S) si rivolgono alle forze di maggioranza sul tema della partecipazione, del confronto e del coinvolgimento della popolazione nei processi politici.
"In questi tre anni la giunta ha preso decisioni senza mai ascoltare e confrontarsi con i cittadini - proseguono i capigruppo di minoranza - e arrivando in alcuni a scelte assunte a dare colpe ad altri (da ultimo la questione antenne, il doppio senso in via Cattaneo, importanti delibere urbanistiche e sulla mobilità). Pur avendo tra noi idee e proposte differenti sull’argomento, da due anni chiediamo che l’argomento della partecipazione e delle forme comunali in cui questa si articola, a partire proprio dalla questione dei Consigli territoriali di partecipazione, venga discusso in Consiglio comunale".
"Il confronto è la base della partecipazione - si legge nel comunicato - invece la Giunta si è sempre opposta a questa richiesta in quanto la maggioranza è stata sempre divisa, e il balletto di proposte e controproposte mai però formalizzate ne è stata la dimostrazione". "La modifica del programma di mandato sulla questione della partecipazione, dopo due anni dalle elezioni, alla luce della mancanza di qualsiasi visione su un tema così importante, è tragicomico e grave quasi quanto l'eventuale commissariamento" accusano Trapani, Auletta, Veronese e Amore.
"Il rischio concreto è ancora una volta che non si discuta e che soprattutto non si apra un confronto con la città procedendo a tappe forzate sulla base non di una proposta incentrata sul merito del tema ma solo sugli equilibri interni alla maggioranza e su qualche posto da assegnare per levare i mal di pancia. Abbiamo quindi chiesto che si faccia un Consiglio comunale urgente sulla questione degli istituti partecipativi e che si renda pubblico il dibattito senza forzature, ma avviando un vero processo di partecipazione nei quartieri, nei comitati, tra le associazioni".