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Fusione aeroporti toscani: il Comune dice sì, ma "non sia Pisa a finanziare Firenze"

Il sindaco Filippeschi ha illustrato al Consiglio Comunale le garanzie che chiede Pisa per votare sì al progetto di fusione tra i due scali. Particolare interesse per il nodo dei finanziamenti pubblici: "Per l'ampliamento di Firenze non ci sono tutti i soldi necessari"

Prima la relazione del sindaco di Pisa Marco Filippeschi, poi il dibattito, infine il voto. Ieri il Consiglio Comunale di Pisa ha affrontato la questione della fusione dei due scali aeroportuali toscani, approvando infine un ordine del giorno presentato dallo stesso primo cittadino, con cui s’impegna il sindaco “a mantenere una stretta relazione con gli altri soci pubblici della SAT spa e con la Fondazione Pisa per sviluppare gli indirizzi concordemente espressi nella lettera di richiesta di garanzie indirizzata al socio maggioritario Corporacion America Italia il 2 dicembre 2014 e nell’Ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Pisa il giorno 11 dicembre 2014”.  L'ordine del giorno è stato votato a maggioranza (16 voti a favore): hanno votato a favore i consiglieri del Pd e Forza Italia, con la sola esclusione di un consigliere, mentre il no è arrivato da tutte le altre opposizioni.

Il capitolo aeroporto era stato introdotto dalla relazione di Marco Filippeschi che ha spiegato le intenzioni del Comune in merito alla tanto discussa vicenda. Il primo cittadino ha fatto riferimento alla relazione di un advisor, commissionata dalla stessa amministrazione comunale, nella quale si legge un parere favorevole alla fusione a patto che lo sviluppo di Peretola sia finanziato come previsto. Oltre infatti alle tante garanzie richieste in fasefusione protesta cittadino consiglio comunale-2 di discussione dell'ipotesi di fusione, come il collegamento ferroviario tra Pisa e Firenze e la netta distinzione di funzioni tra i due scali (con Peretola city airport e Galilei aeroporto internazionale), Filippeschi ha infatti spiegato che ai soci di maggioranza chiederà, a nome del Comune e della Provincia di Pisa e dentro un percorso condiviso anche dagli altre due soci di minoranza, Camera di Commercio e Fondazione Pisa (i quattro enti pisani detengono complessivamente il 34% delle quote di Sat), "precise garanzie sui 150 milioni di euro di finanziamento pubblici per Firenze che per ora non ci sono tutti, ma ne sono stati stanziati dal Governo solo 50, perché non vogliamo che sia il 'Galilei', a cose fatte, a pagare la differenza". In Consiglio Comunale è intervenuto anche Simone Sartini, uno dei tecnici che ha redatto la relazione dell'advisor Mrb, e ha spiegato alle forze politiche i vantaggi della fusione pur ribadendo, come indicato nella relazione stessa, la vicenda dei finanziamenti pubblici e sottolineando che "qualora per gli stessi non vi fosse sufficiente certezza potrebbero accentuarsi i profili di aleatorietà del masterplan di Adf con particolare riguardo alle dinamiche finanziarie".

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