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Sicurezza urbana, convegno a Pisa: i sindaci chiedono più poteri

L'incontro 'Percorsi di sicurezza urbana. La nuova legge sulla sicurezza urbana', organizzato da Anci, si è svolto in Prefettura e vi hanno preso parte sindaci di alcune città italiane

Si è tenuto giovedì mattina a Pisa, presso l'Auditorium della Prefettura in Piazza Mazzini, uno degli incontri nazionali nell'ambito dei 'Percorsi di sicurezza urbana. La nuova legge sulla sicurezza urbana', organizzato da ANCI in collaborazione con il Comune di Pisa e ANCI Toscana. In particolare, si è approfondito il tema delle ricadute sulle città con funzioni metropolitane. All'appuntamento hanno preso parte diversi sindaci e amministratori, tra cui: Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria e sub delegato ANCI ai Beni confiscati e Legalità; Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di ANCI Toscana; Paolo Dosi, sindaco di Piacenza e presidente del Forum italiano sulla sicurezza urbana Fisu; Federico Gianassi, assessore alla Sicurezza e polizia locale del Comune di Firenze. Ha introdotto i lavori Marco Filippeschi, sindaco di Pisa e delegato ANCI all'Innovazione. L'appuntamento ha visto l'avvio di un significativo confronto sul provvedimento del Governo in tema di sicurezza urbana, che l'ANCI auspica possa essere portato al più presto in Consiglio dei Ministri, anche a seguito dell'incontro dello scorso 4 maggio scorso tra il presidente Fassino e il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Le nuove norme sulla sicurezza urbana - ha segnalato Filippeschi - sono necessarie per consentire ai sindaci di rispondere positivamente alle aspettative di sicurezza dei cittadini. In questi anni è cresciuto l'impegno per favorire forme di coesione ed inclusione che riducano le marginalità sociali e legali nelle comunità e i sindaci hanno fatto la loro parte, ma con strumenti inadeguati e spesso con misure urgenti inefficaci rispetto ai nuovi fenomeni di disordine che si presentano nelle città".

"Pisa si candida come prototipo di città speciale - ha spiegato Filippeschi - non grande ma con funzioni metropolitane dato l'aeroporto, l'ospedale, l'università, il turismo che attrae. Abbiamo servizi di sicurezza tarati per il numero dei residenti (90mila) ma ogni giorno arriviamo tra pendolari, turisti e studenti a 160mila 'utilizzatori'. Serve quindi un riconoscimento e un numero di forze dell'ordine adeguato. Un esempio: la Torre Pendente, monumento italiano più conosciuto al mondo insieme al Colosseo, non ha un servizio specifico di antiterrorismo, chiediamo innanzitutto che le città medie e speciali possano sedersi al tavolo insieme alle altre città. Serve inoltre un'analisi più continua dei dati sulla sicurezza per poter elaborare le risposte. Sulle forze dell'ordine speriamo che gli impegni presi siano mantenuti, su questo segnali positivi negli ultimi tempi ci sono stati. La proposta di legge servirà per prevenire e contrastare meglio fenomeni come i furti in abitazione, i reati connessi alle forti presenze turistiche, decoro urbano e movida, lotta al degrado in aree pubbliche o private. Temi su cui siamo impegnati, ma una legge aiuterebbe molto".

"Le nuove norme - ha rilevato Biffoni - consentiranno di superare tali ostacoli. In questi anni sono stati condotti diversi interventi sulle città e possiamo tenere conto dell''esperienza maturata, della valutazione anche empirica che proviene dal territorio, delle buone pratiche su cui investire". Da parte sua, Giuseppe Falcomatà ha segnalato infine la necessità di "fare squadra tra Ministro dell'Interno e sindaci, tra sindaci e prefetti sul territorio, con il rilancio dei patti per la sicurezza. Fare squadra - ha aggiunto - tra forze dell'ordine e polizie locali, con il rafforzamento del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Servono maggiori strumenti ai sindaci per gli interventi di prevenzione alla sicurezza urbana sul territorio. E serve ancora - ha aggiunto Falcomatà - fare squadra tra pubblico e privato, a partire dalle piattaforme integrate di video sorveglianza urbana 2.0 o con il potenziamento degli assistenti civici, a supporto delle polizie locali sul territorio con disciplina del Comune e il superamento delle altre esperienze di partecipazione ormai in via di conclusione, che hanno mostrato diversi limiti". Il sindaco di Reggio Calabria ha auspicato anche "il rilancio della partecipazione dei cittadini nel recupero di porzioni di aree urbane da adottate e rivitalizzare, nonchè un patto con le categorie, i commercianti, ma anche gli amministratori di condominio, per migliorare la conoscenza del territorio e ascoltare le esigenze che ne provengono. Fare squadra tra le istituzioni, anche con la magistratura, per sezioni della Procura della Repubblica dedicate alla sicurezza urbana e per una maggiore collaborazione con le Regioni - ha concluso Falcomatà - per un adeguato sostegno ai Comuni su aggiornamento e formazione del personale".

COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI LEGGE. Possibilità per i sindaci di adottare provvedimenti ed ordinanze non solo contingibili ed urgenti, sanzioni più severe nei confronti degli esercizi commerciali che non rispettano le regole fino al ritiro della licenza, divieto di ingresso nel quartiere a persone che vi hanno compiuto più volte reati, possibilità di intervento pubblico per cancellare le scritte vandaliche anche sui muri privati.

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