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Consiglio Comunale di Cascina, le minoranze: "Coalizione di centrodestra in crisi, regole non rispettate"

Partito Democratico, 5 Stelle e Progetto Cascina-PSI-PSE denunciano: "La Lega non riconosce più alcuna regola di confronto democratico"

"Una coalizione dissolta e la Lega, in stato confusionale, che manca di rispettare le regole democratiche e soprattutto del buonsenso". Sono unite le minoranze del Consiglio Comunale di Cascina, Partito Democratico, 5 Stelle e Progetto Cascina-PSI-PSE, nel denunciare che nella scorsa seduta "la sindaca Susanna Ceccardi si è trovata il solo sostegno dei consiglieri del proprio partito, mentre Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno mancato le votazioni sulle pratiche relative al cambio di regole per la raccolta differenziata dei rifiuti. Anche i banchi della Giunta hanno fotografato la crisi della destra cascinese: con due assessori a Roma (i deputati Donatella Legnaioli e Edoardo Ziello) la rappresentanza si è ridotta ai soli Rollo e Del Seppia. La 'sola' Avolio, costretta sempre più al ruolo di mera spettatrice, a testimoniare, chissà per quanto ancora, che non siamo ancora arrivati al monocolore verde".

"La Lega e la sua sindaca - insistono i gruppi di minoranza - sembrano però voler ignorare la situazione e, pur essendo scesi sotto il numero legale, gli amministratori hanno deciso di proseguire la seduta del consiglio. Con 11 presenti su 24, gli amministratori hanno iniziato una frenetica danza della telefonata in attesa di un ultimo consigliere in soccorso. E' arrivata la consigliera Nencini, assente fino a quel momento della seduta. Un atto di forza, che contrasta con l'articolo 103 del Regolamento del Consiglio Comunale e che tutte le opposizioni segnaleranno al prefetto, dato che le delibere e le pratiche approvate potrebbero decadere per un vizio procedurale".

"E' evidente - concludono i partiti - che la Lega non riconosce più alcuna regola di confronto democratico e di pari dignità politica nemmeno ai partiti della propria coalizione (Forza Italia e Fratelli d'Italia) che avevano, in conferenza capigruppo insieme alla totalità della minoranza (5 capigruppo su 6), espresso la necessità di approfondire ulteriormente gli aspetti legati al nuovo progetto di raccolta e tariffazione della TARI. Il segno che la Lega, indebolita non solo per i contrasti interni alla maggioranza, prova a risolvere i suoi problemi facendo la voce grossa e ignorando, con la sufficienza dell'azione amministrativa condotta, le necessità del territorio e dei cittadini".

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