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Crocifisso in sala consiliare: Nardini attacca la vicesindaco Bonsangue

La consigliera regionale del Pd polemizza sulle politiche "di intolleranza e razzismo" dell'amministrazione pisana: "La coerenza vorrebbe che ci risparmiasse la farsa di ergersi a paladina della dottrina cattolica"

Il crocifisso resta fonte di polemiche. Fece discutere lo scorso aprile la mozione di Forza Italia, con seguente bocciatura, che richiedeva l'esposizione del simbolo religioso nell'aula del Consiglio Comunale. A distanza di alcuni mesi, con nel mentre l'avvenuto cambio di maggioranza a Palazzo Gambacorti, è ora la consigliera regionale del Pd Alessandra Nardini a lanciare una frecciata all'attuale vicesindaco forzista Raffaella Bonsangue.

La Bonsangue, alcuni giorni fa, ha condiviso su Facebook un suo ricordo, nel quale, nel luglio 2017, prometteva impegno proprio per avere la presenza del crocifisso nella sala consiliare. "E' necessario ed imprescindibile recuperare valori ed identità, quelli della nostra storia e della nostra civiltà" scriveva, posizione ribadita nel post dell'11 luglio scorso: "Proseguiremo con coerenza nell'impegno!".

Il social in blu è terreno fertile per i botta e risposta, così ecco la nota della consigliera Pd, che riaccende il dibattito. La polemica è tuttavia più legata alla direzione politica della nuova amministrazione pisana, a forti tinte leghiste: "Coerenza. La parola imporrebbe, cara vicesindaca di Pisa, che chi ogni giorno soffia (o si allea con chi lo fa) sul pericoloso vento dell'intolleranza, del razzismo, della discriminazione, almeno ci risparmiasse la farsa di ergersi a paladina della dottrina cattolica. Perché, oltre a ricordarle che la Repubblica italiana, con la sua Costituzione, è democratica, laica e antifascista, le ricordo anche che i valori più profondi del cattolicesimo sono riassumilibili in uguaglianza, solidarietà e amore verso il prossimo. Faccio mie le parole di Don Andrea Gallo: 'Gesù, umile e mite di cuore, non si è mai imposto a nessuno, mentre noi abbiamo la pretesa di appenderlo sul muro delle classi e degli edifici pubblici'. Prima di avere questa pretesa, sbagliata, almeno faccia pace con le sue idee. Sia coerente, appunto".

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