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Ctp, Una città in comune: "Non c'è partecipazione"

Il gruppo consiliare Una città in comune-Prc ha deciso di non nominare i suoi rappresentanti all'interno del Consiglio Territoriale di partecipazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

I CTP, così come sono concepiti, non ci sembrano adeguati a favorire efficaci percorsi partecipativi per almeno due ragioni: il metodo usato per indicare i consiglieri, nominati dai gruppi politici e non attraverso consultazioni popolari, e lo svuotamento di funzioni, che rende i CTP semplicemente dei luoghi utilizzati dalla Giunta per avere una serie di 'sì' sulle scelte più importanti, senza passare attraverso un dibattito articolato e approfondito con la cittadinanza.
Quindi, abbiamo deciso di non nominare nostri rappresentanti e di avviare invece un percorso a lungo termine per rispondere al bisogno di partecipazione, innanzitutto partendo dall'individuazione di nostre antenne sul territorio, in tutti i quartieri della città.

Questo, per garantire una maggiore capillarità nell'ascolto e per fornire sedi ampie di discussione, anche attraverso la costruzione di assemblee in cui far emergere davvero la voce dei cittadini, per affrontare sia esigenze e criticità dei quartieri che questioni che riguardano tutta la città.
Inizia così, in parallelo e decisamente in alternativa con il nuovo ciclo dei CTP, un'esperienza che vogliamo parta dal basso, così come da esigenze partite dal basso è nata la nostra coalizione.

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