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Decreto 'svuotaprovince', il presidente Pieroni: "A rischio il lavoro di 60mila persone"

Riunione dei presidenti delle Province toscane per studiare gli effetti del decreto Delrio: "Con il sistema di voto previsto in alcune Province potrebbero essere nominati presidenti che provengono dalla parte politica sconfitta nell’ultima elezione diretta"

“Più costi e meno democrazia” commenta così il presidente dell’Upi Toscana e presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni il Ddl Delrio, aprendo a Firenze la riunione dei presidenti delle Province toscane.

Con il sistema di voto previsto dal Ddl Delrio in alcune Province della Toscana potrebbero essere nominati presidenti che provengono dalla parte politica che era risultata sconfitta nell’ultima elezione diretta. “Il decreto ‘svuotaprovince’ metterà a rischio il lavoro e le professionalità di 60mila persone, senza ottenere alcun risparmio - aggiunge Pieroni - anzi, per ricollocare 5000 edifici scolastici ai Comuni si spenderanno 800 milioni di euro in più. Non solo, senza le Province si moltiplicheranno i centri di spesa per cui è stato calcolato, ad esempio, che solo il costo per il riscaldamento delle scuole aumenterà di 424 milioni”.

“Abbiamo analizzato - spiega Pieroni - i danni e gli stravolgimenti che determinerà in Toscana l’applicazione delle norme previste dal Ddl Delrio. Danni che si aggiungono alle forti criticità espresse dalla Conferenza delle Regioni. Non a caso il presidente Vasco Errani ha detto chiaramente che il Ddl Delrio, così come è stato immaginato “crea una situazione di difficoltà”. Se il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola sostiene che il “quadro caotico” creato dal Ddl Delrio “è frutto di una mancata analisi di dove siano le patologie, le anomalie, le carenze”. le Province toscane condividono in pieno la tesi del il Presidente nazionale dell’Upi, Antonio Saitta: il disegno di legge di riforma degli enti locali messo a punto dal ministro per gli Affari Regionali Delrio è incostituzionale, aumenta la spesa pubblica, cancella la democrazia e crea disservizi e caos”.

TOSCANA. Nello specifico caso toscano, la legge che porta all’elezione dei futuri presidenti della Provincia, così come ipotizzato nel ddl Delrio, prevede un sistema di voto ponderato da parte dell’Assemblea dei Sindaci che potrebbe portare alla nomina di presidenti di una parte politica differente rispetto a quella dell’ultima elezione diretta o, comunque, essere il frutto dell’accordo anche di pochi comuni dell’intero territorio provinciale. Ad esempio: nella Provincia di Livorno il futuro presidente potrà essere scelto dal singolo Comune di Livorno in accordo con un altro Comune di medio-piccole dimensioni; allo stesso modo nelle Province di Lucca e Grosseto basteranno 2 Comuni (assieme a quello capoluogo) per la nomina del presidente.

Al centro dell’incontro anche gli aumenti delle spese per quanto riguarda le scuole, con, ad esempio, i costi per il riscaldamento che si moltiplicherebbero perché i costi sarebbero rinegoziati Comune per Comune mentre al momento ogni Provincia, con un solo contratto di servizio, assicura il funzionamento di tutte le scuole. "I contratti che riguardano il riscaldamento delle scuole, le spese di progettazione, la direzione delle opere e il relativo collaudo e le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria - si legge in una nota - si moltiplicherebbero per ciascun Comune sede di un istituto superiore. Soltanto per il riscaldamento delle scuole, secondo una stima dell’UPI nazionale, l'aumento a livello nazionale sarebbe pari al 53%".

 

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