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Decreto province: Pisa ricorre al Tar e i presidenti minacciano le dimissioni

La Giunta provinciale presenterà un ricorso al Tar Lazio contro il decreto ministeriale che determina la riduzione dei fondi e dei trasferimenti erariali alle province

Stamattina la Giunta della Provincia di Pisa ha deliberato di presentare un ricorso al Tar Lazio contro il decreto ministeriale del Ministro dell'interno, che determina la riduzione dei fondi e dei trasferimenti erariali alle province.

"I presidenti delle province italiane, a fronte dei tagli decisi dal governo, stanno anche valutando l'ipotesi di dimissioni di massa a partire dal prossimo primo gennaio -  ha annunciato il presidente della Provincia di Pisa e di Upi Toscana Andrea Pieroni - le prospettive dei tagli decisi dal Governo rendono il nostro ruolo privo di dignità perché senza le risorse non siamo in grado di amministrare i territorio".

"Una scelta del genere non può essere affrettata - ha spiegato - e per avere la giusta efficacia deve essere presa anche dagli altri presidenti che già condividono la nostra posizione negativa sui tagli predisposti dall'esecutivo nazionale. È una soluzione che si discuterà nel corso dell'assemblea di domani a Roma tra tutti i presidenti della province italiane. D'altro canto sentiamo forte anche la responsabilità conferitaci dai cittadini che ci hanno eletti per governare i territori, ma che senza le risorse adeguate non siamo in grado di amministrare".

"Entro pochi giorni - ha aggiunto il direttore generale della Provincia Giuliano Palagi - il ricorso al Tar sarà depositato con l'obiettivo di discuterlo, almeno per la richiesta di sospensiva del provvedimento, entro il prossimo Natale".Pieroni aggiunge che nel 2013 Pisa dovrebbe compiere ulteriori tagli per 14 milioni di euro e questo impedirebbe qualunque tipo di investimento o servizio per i cittadini.

"Non saremmo più in grado - ha proseguito il presidente della Provincia - di reperire risorse da investire nel trasporto pubblico, edilizia scolastica, manutenzione stradale e tutela del territorio. Il Governo ha portato avanti un autentico attacco al federalismo e alle autonomie locali. Più che di un'azione per ridurre i costi si è trattato di un disegno per azzerare i progressi introdotti dalla riforma del titolo quinto e federalista voluta 10 anni fa dal centrosinistra, che ora rischia di essere spazzata via.

"Per questo mi sarei aspettato di sentire dal Pd - conclude Pieroni -  che è il partito al quale appartengo, e da tutto il centrosinistra, una voce forte che correggesse questa impostazione. Il sostegno al Governo per portare a termine la legislatura è stato necessario e giusto, ma sulle autonomie locali l'esecutivo guidato da Monti non è stato all'altezza e anzi ha fatto peggio di Berlusconi".

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