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Riordino Province, Pieroni: "Il decreto del governo viola la Costituzione"

Così il presidente della provincia di Pisa spiega le ragioni che hanno convinto l'ente locale a depositare un ricorso al Tar del Lazio

"Il decreto del Governo sul riordino delle province contiene norme in parte incostituzionali e anche vizi nel metodo di determinazione delle riduzioni". Così il presidente della provincia di Pisa, Andrea Pieroni, spiega le ragioni che hanno convinto l'ente locale a depositare nei giorni scorsi un ricorso al Tar del Lazio contro il pronunciamento governativo.

Il punto principale del ricorso, messo a punto dall'avvocato Mario Chiti, riguarda i criteri di determinazione delle riduzioni dei finanziamenti, da effettuare secondo il decreto ministeriale in proporzione alle spese sostenute per i consumi intermedi.
In ballo c'é un taglio da 14 milioni di euro previsto per il 2013 che, secondo Pieroni, "rende pressoché impossibile svolgere le attività necessarie per il periodo di operatività della Provincia con le attuali funzioni a essa delegate e quindi è evidente il vizio amministrativo e costituzionale delle norme in questione".

La scelta del ricorso, conclude il presidente della Provincia di Pisa, "é un gesto estremo, ma non possiamo più assumerci responsabilità (che sono civili e penali) nei confronti dei cittadini, perché il governo ha deciso di sottrarci i finanziamenti: persino la parte di entrate proprie che ottenevamo attraverso la riscossione della Rc auto o intaccando i contributi ottenuti dall'Ue attraverso presentazione di progetti".

Il ricorso presentato dalla Provincia pisana chiede inoltre l'immediata sospensione dei tagli nell'attesa di una sentenza di merito che non può avvenire in poche settimane, o in alternativa con un ordine al ministro dell'Interno di riconsiderare i criteri con cui ha effettuato i tagli.
 

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