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Diritti in comune: "Il 19 novembre 'programmiamo' insieme l’altra città"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Una nuova iniziativa per la costruzione di un programma dell’alternativa per le prossime elezioni amministrative. Domenica 19 novembre al Dopolavoro ferroviario (in Piazza della Stazione) Diritti in comune, la coalizione della sinistra promossa da Una città in comune-Prc-Sinistra Italiana- Possibile, organizza un’altra tappa del percorso lanciato a marzo per l’elaborazione di una articolata proposta per un reale cambiamento della nostra città.
Il programma del pomeriggio si svilupperà in due parti: dalle 14.30 si riuniranno 6 nuovi tavoli di lavoro su: diritto all’abitare, cittadinanze ed accoglienza, scuola e politiche educative, mobilità, territori di pace, municipalismo e partecipazione; dalle 18 una assemblea plenaria per definire in forma pubblica e condivisa i prossimi appuntamenti programmatici a partire da un coinvolgimento dei quartieri; e infine un momento di socialità con una apericena.
Si tratta del quarto grande incontro pubblico che promuoviamo in meno di 8 mesi, con l’attivazione fino ad oggi di 12 tavoli programmatici, perché siamo convinti che la partecipazione sia l’unico metodo con cui amministrare una città a partire dalla stessa stesura del programma.
Non è casuale, inoltre, la scelta di svolgere questo appuntamento proprio nel quartiere della stazione nel momento in cui in città, da parte di tutte le altre forze politiche, imperversa una demagogica e preoccupante rincorsa a destra soffiando su campagne securitarie (Daspo, ordinanze antidegrado, militarizzazione del corpo della Polizia municipale, moltiplicazione della sorveglianza etc…) il cui effetto è quello di dare inizio ad una vera e propria guerra contro i poveri e la marginalità per omettere le proprie responsabilità politiche a fronte di interi quartieri lasciati nell’abbandono complice un disinvestimento progressivo sulle politiche sociali e abitative.

In questi anni chi ha amministrato Pisa ha sventrato il quartiere della stazione con operazioni come il Parcheggio di Piazza Vittorio Emanuele e la Sesta Porta creando cattedrali nel deserto e per di più buchi nei bilanci comunali da milioni e milioni di euro, mentre venivano chiuse le esperienze sociali e aggregative vero “presidio” del territorio.
Al contempo invece nulla si è fatto nei confronti di chi ha lasciato migliaia di metri quadri vuoti per meri fini speculativi. Basti pensare allo scandalo delle decine e decine di appartamenti lasciati sfitti in Via Vespucci dal grande proprietario Pampana. Ma non solo, numerosi sono gli edifici pubblici e privati che potrebbero essere subito riutilizzati a fini sociali: l’ex-Piaggio in via Marco Polo, l’ex annona della Polizia Municipale in via Corridoni, l’ex-stazione del Cpt in Piazza Sant’Antonio, l’ex-ufficio casa in Via Battisti, l’ex cinema Ariston, l’ex-edificio Inpdap in via Bonaini; solo per citarne alcuni.
Le strade sicure sono quelle vissute e a misura di tutte e tutti, altro che ronde di Forza Nuova, queste sì un reale pericolo per le cittadine e i cittadini.
Il programma che stiamo elaborando muove dunque dalla convinzione che devono essere riattivate le risorse per le politiche e i servizi sociali e culturali, si deve investire sulle periferie, per trasformarle e farle diventare centri vitali e vivibili della città, si devono attuare tutte le scelte di recupero del patrimonio che permettono di rispondere alla richiesta abitativa, si devono costruire le politiche per garantite a chi vive in città una vita dignitosa, nel pieno rispetto dei diritti della persona, si devono attivare reali politiche di accoglienza. Nel quartiere della stazione, dove è stata prodotta una vera e propria desertificazione sociale, va superata la falsa logica del “decoro” e vanno costruite e sostenute iniziative che nel quartiere favoriscono vivibilità, incontro e convivenza. Questo è quanto vogliamo fare per costruire sicurezza.

Diritti in comune, la coalizione della sinistra.
Primi promotori: Una  città in comune, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Possibile

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