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Diritto alla casa, Pd: "Politiche di sostegno ai bisogni di edilizia residenziale pubblica centrali nell´attività dell´amministrazione pisana"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Le politiche per la casa ed il sostegno ai bisogni di edilizia residenziale pubblica sono stati al centro dell´attività dell´Amministrazione Comunale in questi anni. Il Comune di Pisa ha agito su più ambiti sul piano abitativo, soprattutto a fronte di un disagio sociale e specifico sempre crescente anche a causa dei fattori di crisi economica accentuatisi in questi ultimi anni: da quello urbanistico, aumentando la previsione di alloggi residenziali pubblici secondo una visione di pianificazione che li integrasse nel tessuto urbano cittadino, cercando con questo di cogliere tutte le opportunità che i bandi nazionali e regionali consentivano; a quello più specificatamente dedicato alle politiche della casa, con diverse misure di sostegno anche economiche, rivolte anche a quella fascia intermedia di bisogni (aumentata in questi anni) di quei cittadini al di fuori dei requisiti di accesso all´edilizia residenziale pubblica, ma non abbastanza "forti" da stare sul libero mercato.

La discussione intorno alle varianti urbanistiche degli ultimi anni in tema di edilizia residenziale pubblica, il ragionare su strumenti come l´Agenzia Casa e nuovo regolamento della stessa sono esempi che danno il segno di un´attenzione costante al tema delle politiche della casa, con un monitoraggio attento e continuo delle opportunità e degli eventuali limiti di efficacia dei provvedimenti adottati. L´edilizia residenziale pubblica si autosostiene con il contributo versato dagli assegnatari di alloggi residenziali pubblici, proporzionato alle proprie condizioni di reddito. Per ogni canone di locazione non versato, c´è una manutenzione in meno; per ogni danno arrecato alle strutture, c´è la probabile impossibilità a procedere ad una nuova assegnazione. E´ anche per questo si stanno promuovendo forme di autorecupero, sempre con l´obiettivo di rispondere alla più ampia domanda possibile.

C´è però bisogno del concorso e della partecipazione attiva e consapevole di tutti i soggetti coinvolti (assegnatari, dipendenti comunali e di APES) con una contemporanea generale assunzione di responsabilità anche alla luce degli elementi di criticità esposti. Dispiace infatti assistere a forme di protesta che sfociano nella violenza verbale e fisica (che condanniamo fermamente manifestando nel contempo solidarietà ai dipendenti degli uffici comunali e di APES) in merito all´esecuzione di progetti di riqualificazione che solo fino a qualche anno fa venivano pervicacemente osteggiati da quegli stessi gruppi di persone che oggi guidano le proteste, allorquando l´Amministrazione avviò la discussione proprio su quella variante urbanistica che prevedeva quegli stessi progetti.

L´Amministrazione Comunale non può essere vista come un´antagonista, se non strumentalmente; soprattutto va valorizzata e supportata l´azione amministrativa quando essa è finalizzata alla realizzazione di progetti virtuosi rivolti alla cittadinanza. A chi si è reso e si rende protagonista di forme di protesta a prescindere, chiediamo di decidere da che parte stare. Noi la nostra scelta l´abbiamo fatta e, nei limiti delle possibilità date, delle opportunità colte e ricevute, della collaborazione sociale, ci poniamo dalla parte dei bisogni.
 

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