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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Diritto allo studio, Partito Democratico: "Monti sbaglia"

Critiche al provvedimento da parte di Albi, Zappacosta e Carrozza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

In questi giorni il Governo dimissionario che dovrebbe occuparsi dell’ordinaria amministrazione ha deciso di procedere a tappe forzate verso l’approvazione del d.p.c.m. sul diritto allo studio, il provvedimento governativo che deve fissare i livelli essenziali delle prestazioni da rispettare su tutto il territorio nazionale.

"Evidentemente per Mario Monti e il suo ministro Profumo il diritto allo studio è ordinaria amministrazione – afferma Pasqualino Albi, segretario del circolo università e ricerca del PD di Pisa – per il Partito Democratico il diritto allo studio è una priorità, anzi una emergenza sociale straordinaria, visti gli ultimi dati del rapporto del CUN".

"Sotto il profilo dei contenuti - sottolinea Carmine Zappacosta, responsabile provinciale dei saperi del PD - il disegno governativo è perfettamente in linea con le politiche di destra espresse dal precedente governo Berlusconi e dal suo ministro Gelmini e l’accesso al diritto allo studio per i meritevoli che intendono proseguire gli studi senza averne i mezzi necessari sta per essere drasticamente ridotto".

"Vengono inaspriti – prosegue Albi – sia i requisiti di merito per mantenere la borsa di studio – con un aumento di 10-15 CFU da ottenere rispetto alla situazione attuale – sia i requisiti economici di accesso – con un limite di reddito differenziato da regione a regione ma sempre inferiore rispetto al limite attuale anche di 5.000 euro circa. Viene ridotto l’importo lordo delle borse di studio e, in misura ancora più consistente, l’importo al netto delle detrazioni per i servizi di alloggio e mensa: in quest’ultimo caso la riduzione dell’importo per uno studente fuori sede avente diritto alla borsa raggiunge il 45%! A queste misure gravissime si aggiungono altre disposizioni che hanno un che di sadico: viene abolito il sistema dei bonus che garantisce, attualmente, il mantenimento della borsa agli studenti che abbiano subìto un lutto, un grave problema familiare o di salute e si lascia la possibilità alle Regioni di abolire la rata anticipata che oggi permette ai nuovi iscritti di cominciare gli studi con un immediato anche se parziale sostegno economico".

"Consideriamo scorretto – osserva Zappacosta - che un governo che ha potuto operare grazie al sostegno, sempre leale ma vigile del PD, agisca oggi in questo modo, approfittando della mutata situazione politica del Paese. Siamo ancora in tempo per fermare questa scelleratezza, il provvedimento sarà discusso dalla conferenza Stato-Regioni il prossimo 7 febbraio per esprimere un parere e, anche in quella sede, gli amministratori che fanno capo al nostro partito e all’intera coalizione dei progressisti, faranno sentire la voce nostra e quella degli studenti".

"Per questo – conclude Albi – sosteniamo tutte le iniziative degli studenti e delle loro organizzazioni che civilmente e con estrema fermezza stanno cercando in questi giorni di porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni regionali una questione cruciale per il loro futuro, cioè per il destino del nostro Paese".

"Condivido l'analisi e l'allarme del circolo università e ricerca – afferma Maria Chiara Carrozza, candidata capolista alla Camera in Toscana per il PD – d'altronde è scritto nel nostro programma elettorale che serve un radicale cambiamento di rotta: l'Italia deve tornare ad investire sull'università e la ricerca almeno nella stessa misura dei più grandi Paesi europei".

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