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Elezioni 2018 Pontedera

No a spazi per manifestazione di FdI a Pontedera: scontro Meloni-Millozzi

La leader di Fratelli d'Italia attacca dicendo che le è stato impedito di fare campagna elettorale, il sindaco risponde: "Richiesta irregolare, sbianchettato nella domanda il riferimento al fascismo"

Botta e risposta fra la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ed il sindaco di Pontedera Simone Millozzi. La leader del partito di destra, dopo aver lanciato la campagna elettorale a Pisa, ha denunciato oggi pubblicamente, 9 febbraio, anche davanti alle telecamere della Rai, che una richiesta di occupazione di suolo pubblico per una manifestazione di campagna elettorale è stata negata perché "FdI sarebbe un partito che va contro il divieto di ricostituzione del partito fascita".

La leader ha espresso la sua contrarietà alla decisione anche con un breve video sul proprio profilo ufficiale Facebook, dal titolo "prove techiche di regime". "Il sindaco di Pontedera - si legge nel post pubblicato intorno alle ore 14 - ha rifiutato a Fratelli d'Italia l'occupazione del suolo pubblico perché UDITE UDITE saremmo un partito in violazione del principio di ricostruzione del partito fascista. Dov'è la voce del nostro Presidente della Repubblica? Davvero ritiene che sia giusto impedire a Fratelli d'Italia di fare campagna elettorale?".

Il candidato alle elezioni Giovanni Donzelli (FdI): "Gesto sovversivo, intervenga il Prefetto"

La risposta del primo cittadino non è tardata ad arrivare. "Giorgia Meloni inveisce contro il sindaco di Pontedera perché a suo avviso il Comune gli avrebbe negato il diritto di manifestare. Non commento. Racconto solo le cose come stanno per punti".

Così Millozzi spiega che di base "non è il comune, ma la Questura che autorizza o nega una manifestazione politica. Nel caso di specie la manifestazione politica si è svolta regolarmente. Se oltre la manifestazione viene richiesta l'installazione di palchi, gazebo o pedane sul suolo pubblico, è il comune tenuto a rilasciarne l'autorizzazione: le domande al comune vanno presentate su un modello dedicato".

E sull'aspetto burocratico si gioca la questione, per quanto al gesto si collegano inevitabili significati politici: "Fratelli d'Italia ha presentato la richiesta su quell'apposito modello 'sbianchettando' e cancellando la parte di una dichiarazione in cui si richiama il rispetto di 'norme nazionali in vigore che vietano sia la ricostituzione del partito fascista che la propaganda di istigazione all'odio razziale'. Gli uffici informano Fratelli d'Italia che la richiesta così artefatta è irricevibile".

"Alle grida ed alle rimostranze del segretario nazionale di Fratelli d'Italia non rispondo da sindaco - conclude Millozzi - perché dal punto di vista amministrativo non ho nulla da aggiungere. Da cittadino però una domanda, non urlata ma garbata e cortese, la voglio fare io a Giorgia Meloni: 'Perché il suo partito si è così prodigato per alterare un modulo e toglierci una frase richiamante leggi nazionali che vietano la ricostituzione del partito fascista e l'istigazione all'odio razziale?'. La formulo più semplice la domanda: 'Fratelli d'Italia è d'accordo con la Costituzione e leggi della Repubblica su questo tema?'".

Modulo compilato polemica Fratelli d'Italia-2

Il candidato FdI Giovanni Donzelli ha poi risposto: "L'unica 'sbianchettatura' è quella fatta dal sindaco sulla democrazia. Prima ha negato l'autorizzazione perché a suo dire Fratelli d'Italia avrebbe violato il divieto di ricostituzione del partito fascista e poi ha mandato i vigili, come se fossero guardie di regime, a sanzionare un partito politico reo di fare campagna elettorale a tre settimane dal voto. Nella multa di 169 euro si legge testualmente che l'infrazione è quella di aver svolto un banchetto 'non autorizzato' per la distribuzione di volantini in piazza Nassyria. Se a Pontedera non venisse immediatamente ripristinata la legalità saremmo pronti ad un presidio permanente in difesa della libertà politica".

"Nei moduli sottoscritti presentati in Comune, Fratelli d'Italia si è impegnata a rispettare tutte le leggi nazionali, non solo quelle alle quali si riferisce il sindaco - sottolinea Donzelli - la verità è che la sinistra usa lo spauracchio del 'fascismo' e del 'razzismo' per impedire di esprimersi a chi non la pensa come loro. Noi abbiamo sottoscritto un modulo con l'impegno a rispettare tutte le leggi, a partire dalla Costituzione, non solo quelle contro il fascismo e contro il razzismo, ma anche quelle, contro il terrorismo, la violenza, o ad esempio la pubblica decenza. E' ovvio ed evidente che quando si svolge un'iniziativa ci si impegna a rispettare le leggi, come peraltro siamo abituati puntualmente a fare a differenza di altri soliti ad usare le norme secondo i propri comodi non accettiamo lezioni da nessuno, tantomeno da chi prova a limitare la libertà altrui, non ci faremo certo intimidire da un 'sindachello' che si atteggia a dittatore". 

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